Tumori colorettali ed epatici: combinazioni mirate di farmaci preservano qualità della vita

Le nuove combinazioni di farmaci mirate aiutano alcuni pazienti con tumori colorettali ed epatici a vivere più a lungo con una qualità della vita migliore rispetto ai trattamenti più vecchi, come emerge da due ampi studi clinici.

Come illustrato da Richard Schilsky, presidente dell’ASCO, gli esiti riportati dal paziente sono riconosciuti come fattori importanti negli studi clinici oncologici che forniscono importanti approfondimenti sull’impatto del trattamento sulla qualità della vita del paziente.

Questi esiti forniscono informazioni sulla tollerabilità delle nuove terapie, che è importante quanto la loro efficacia al fine di giudicare la loro utilità ed accettabilità per il paziente.

Lo studio BEACON, condotto su pazienti con tumori colorettali metastatici con mutazioni BRAF V600E, ha dimostrato che una combinazione di encorafenib, binimetinib e cetuximab ed encorafenib e cetuximab porta ad una sopravvivenza migliore ispetto alla chemoterapia standard con irinotecano e cetuximab o FOLFIRI e cetuximab.

La qualità della vita è una componente importante della comprensione dell’impatto del trattamento per i pazienti.

I dati sulla qualità della vita emersi da questo studio, insieme ai benefici dimostrati dalla duplice e triplice terapia, confermano i benefici di questo trattamento per i pazienti.

Sono stati riportati anche i risultati dello studio Imbrave 150, condotto su pazienti con carcinomi epatocellulari non resecabili, in cui atezolizumab e bevacizumab si sono dimostrati ampiamente superiori al solo sorafenib, ed hanno dato anche luogo ad un deterioramento della qualità della vita molto più lento.

Dato che esso rifrette sia gli effetti della malattia che gli effetti collaterali del trattamento, il mantenimento o il miglioramento della qualità della vita è particolarmente importante per i pazienti.

Il paziente oncologico è tipicamente più fragile degli altri, e la tossicità dei trattamenti può essere molto più grave per questi pazienti, con un declino piuttosto rapido della qualità della vita. (Gastrointestinal Cancer Symposium 2020, presentazione del 30/1)

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