Livelli elevati di colesterolo lipoproteico ad alta densità (HDL-C) possono essere utilizzati come indicatore di noduli tiroidei. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, e diretto da Cafer Zorkun, della Istanbul University, Istanbul, Turchia. “Livelli elevati di colesterolo lipoproteico ad alta densità sono stati collegati a esiti sfavorevoli in vari contesti clinici, ma l’associazione con i noduli tiroidei rimane poco chiara. Per questo abbiamo cercato di analizzare la correlazione tra elevati livelli di colesterolo HDL e la presenza di noduli tiroidei insieme ad alcuni risultati demografici e clinici” spiegano gli autori.
I ricercatori hanno valutato i dati di 677 pazienti di età compresa tra 15 e 95 anni divisi in tre gruppi in base al loro indice di massa corporea (IMC), ovvero <25, 25-29 e >30. La popolazione in studio comprendeva 516 femmine (76,2%). I noduli tiroidei (67,1%) e la disfunzione diastolica del ventricolo sinistro (LVDD) (58,1%) sono stati i due risultati più frequenti nella coorte complessiva. In un modello di regressione multivariata, i valori di IMC, la frequenza cardiaca e il colesterolo HDL erano predittori significativi e indipendenti della presenza di noduli tiroidei. La presenza di noduli tiroidei era maggiore nelle donne, in particolare nei gruppi con IMC più elevato.
“I meccanismi precisi alla base di questa associazione devono ancora essere completamente chiariti, e saranno quindi necessari ulteriori studi” concludono gli autori.
J Clin Med. 2023 Nov 29;12(23):7411. doi: 10.3390/jcm12237411.