Una meta-analisi recentemente pubblicata su BMC Cardiovascular Disorders ha evidenziato che l’ipertensione polmonare (PH) rappresenta un fattore prognostico sfavorevole nei pazienti affetti da stenosi aortica (AS) grave sottoposti a sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVR). L’analisi ha incluso sette studi di coorte e ha valutato in maniera sistematica l’impatto della PH sulla mortalità a breve e lungo termine.
I risultati della meta-analisi indicano che i pazienti con PH sottoposti a TAVR presentano un rischio significativamente maggiore di mortalità per tutte le cause sia a 30 giorni (odds ratio [OR] 2,52; IC 95%: 1,70–3,73) che a 1 anno (OR 2,01; IC 95%: 1,52–2,66), rispetto ai pazienti senza PH. Anche la mortalità cardiovascolare a un anno risulta aumentata nei soggetti con PH (OR 2,56; IC 95%: 1,84–3,57), sottolineando il peso prognostico negativo di questa condizione.
È interessante notare che, nonostante l’aumentato rischio di mortalità, non sono emerse differenze significative tra i due gruppi riguardo agli eventi avversi maggiori come emorragie, ictus, infarto miocardico o necessità di impianto di pacemaker. Questo suggerisce che il rischio associato alla PH non si traduce in una maggiore incidenza di complicanze procedurali, ma piuttosto in una vulnerabilità clinica più generale, probabilmente legata all’interazione tra disfunzione ventricolare sinistra e sovraccarico pressorio polmonare.
Alla luce di questi dati, la presenza di PH nei pazienti con AS candidati a TAVR dovrebbe essere considerata attentamente nel processo decisionale preoperatorio. Una stratificazione del rischio più precisa potrebbe aiutare a identificare i soggetti che necessitano di un follow-up più intensivo o di strategie terapeutiche integrate.
BMC Cardiovasc Disord 25, 515 (2025). https://doi.org/10.1186/s12872-025-04962-8