Lo studio randomizzato ANGEL-REBOOT, pubblicato su Circulation, ha dimostrato che l’angioplastica o lo stenting intracranico di salvataggio (BAOS) dopo trombectomia fallita migliora significativamente gli esiti funzionali e riduce le recidive di ictus in pazienti con occlusione di grandi vasi cerebrali, rispetto alla terapia standard.
Condotto in 36 ospedali cinesi, lo studio ha incluso 348 pazienti con ictus ischemico acuto da occlusione di grandi vasi (sia in circolazione anteriore che posteriore), trattati entro 24 ore dall’esordio dei sintomi. I criteri di inclusione per la randomizzazione prevedevano un fallimento della ricanalizzazione (punteggio eTICI 0–2a) o una stenosi residua >70% dopo trombectomia. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a BAOS oppure alla terapia standard, che prevedeva la continuazione o l’interruzione della trombectomia. In entrambi i gruppi era consentito l’uso di tirofiban.
L’endpoint primario era la distribuzione dei punteggi alla scala modificata di Rankin (mRS) a un anno, valutata tramite analisi ordinale. Tra i 326 pazienti completanti il follow-up annuale (166 BAOS, 160 controllo), il gruppo BAOS ha mostrato una distribuzione mRS significativamente migliore rispetto alla terapia standard (odds ratio generalizzato 1,34; IC 95%: 1,05–1,73; p = 0,02). Inoltre, le recidive ischemiche a carico dell’arteria trattata sono risultate inferiori con BAOS (4% contro 13%; hazard ratio 0,30; IC 95%: 0,13–0,71; p = 0,006). La mortalità a un anno è stata simile nei due gruppi (15% BAOS vs 17% controllo; HR 0,87; p non significativo).
Questi risultati evidenziano che, nei pazienti con trombectomia incompleta o stenosi significativa post-procedura, l’angioplastica intracranica di salvataggio può offrire benefici clinici sostanziali in termini di disabilità e prevenzione delle recidive ischemiche, senza aumento della mortalità.
Circulation New online https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.125.075429