I pazienti ambulatoriali con infezioni cutanee non complicate che assumono clindamicina o la combinazione trimetoprim-sulfametossazolo (TMP-SMX), vanno incontro a rischi e benefici simili, il che ha portato a concludere che questi due regimi terapeutici siano essenzialmente equivalenti. Ciò emerge da uno studio randomizzato e controllato, condotto su 524 pazienti da Loren G. Miller dell’Università della California. Secondo l’autrice, lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è responsabile della maggior parte delle lesioni da infezioni cutanee che causano negli USA 14,2 milioni di visite ambulatoriali ed 850.000 ricoveri all’anno. Alcuni economici prodotti da banco possono promettere di tenere l’infezione da MRSA a bada, ma sono stati sinora effettuati pochi studi testa a testa per testare questi agenti e, inoltre, la grande maggioranza delle lesioni da celluliti non può essere sottoposta correttamente ad esami colturali, il che lascia spazio a dubbi sul reale agente causale. Sono state riscontrate differenze non significative che favoriscono la combinazione TMP-SMX nei pazienti con ascessi oppure ascessi e cellulite e che favoriscono la clindamicina nei pazienti che presentano celluliti senza ascessi. Rimane comunque necessario effettuare ulteriori studi clinici per definire le terapie più efficaci per ascessi cutanei e celluliti nei pazienti più gravi ed in presenza di malattie croniche di base. (N Engl J Med. 2015; 372: 1093-103 e 1164-5)
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