Un gruppo di ricerca con sede in Norvegia e in Grecia ha condotto uno studio con un duplice obiettivo: valutare l’effetto dell’allenamento ad intervalli ad alta intensitĂ (HIIT) fornito come parte della fisioterapia di base sulla fitness cardiorespiratoria (CRF) primaria nei pazienti affetti da…
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Studio su abatacept: effetti protettivi contro l’artrite reumatoide
Uno studio recente, pubblicato su The Lancet nel 2024, ha rivelato che il trattamento con abatacept in pazienti ad alto rischio di sviluppare artrite reumatoide è efficace nel ritardare o prevenire la progressione della malattia. Condotta in diversi centri con sede a Londra, Roma…
LeggiAssociazione inversa tra consumo di prodotti lattiero-caseari e AR
Un’indagine trasversale condotta dai ricercatori della Yale University School of Public Health e della Zhejiang Chinese Medical University, pubblicata nel 2024 su Joint Bone Spine, ha indicato un’associazione negativa tra il consumo di prodotti lattiero-caseari e l’artrite reumatoide (AR). I ricercatori hanno selezionato 12.813…
LeggiRuolo duplice dell’autofagia nei tumori a cellule squamose della testa e del collo HPV+
Il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC) positivo al papilloma virus umano (HPV) presenta caratteristiche epidemiologiche, cliniche e molecolari diverse rispetto alla controparte negativa. Le alterazioni dell’autofagia giocano un ruolo importante nel cancro e le prove emergenti indicano che agiscono…
LeggiDurvalumab da solo o con tremelimumab nel cancro a cellule squamose della testa e del collo recidivante e metastatico
Il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC) è il sesto tumore piĂą diffuso al mondo, ha un impatto significativo sulla qualitĂ di vita dei soggetti colpiti e gli inibitori del checkpoint immunitario (ICI) vengono impiegati nel trattamento di pazienti con…
LeggiPolifenoli alimentari contro lo stress ossidativo nei tumori della testa e del collo
I tumori della testa e del collo (HNC) costituiscono un problema sanitario mondiale e rappresentano oltre il 5% di tutti i tipi di cancro. La loro natura diversificata rende talvolta difficile trovare spiegazioni chiare sui meccanismi molecolari che ne sottendono l’insorgenza e lo sviluppo.…
LeggiFibrosi polmonare di origine professionale e rischio di cancro del polmone
Le vie molecolari ritenute importanti nella fibrosi polmonare sono coinvolte anche nella patogenesi del cancro e ciò suggerisce percorsi comuni nello sviluppo della fibrosi polmonare e del cancro del polmone. Si pone pertanto il quesito: la fibrosi polmonare da esposizione professionali ad agenti cancerogeni…
LeggiTossicitĂ cardiaca tardiva nei bambini associata alla terapia contro il linfoma di Hodgkin
Gli studi nordamericani contemporanei sui bambini affetti da linfoma di Hodgkin (HL) hanno permesso di ridurre l’impiego della radioterapia (RT) e di incrementare la cardioprotezione farmacologica, ma hanno anche aumentato la dose cumulativa di doxorubicina. In questo modo, le conseguenze complessive del trattamento sugli…
LeggiProgressi nella cura del linfoma della zona marginale (MZL): revisione
Il linfoma della zona marginale (MZL) è il secondo sottotipo piĂą comune di linfoma non-Hodgkin a cellule B inerti e rappresenta il 5-15% di tutti i casi di linfoma non-Hodgkin. I pazienti con MZL godono in genere di un lungo periodo di sopravvivenza, con…
LeggiEosinofilia associata a neoplasie del sangue
Un gruppo di ricercatori ha condotto una revisione con l’obiettivo di trattare la diagnosi differenziale delle neoplasie ematologiche con eosinofilia. Gli eosinofili nel sangue periferico rappresentano lo 0,3-5% dei leucociti, il che equivale a 0,05-0,5 Ă— 109/l. Una conta superiore a 0,5 Ă— 109/L…
LeggiLeucemia mieloide acuta con mutazione NPM1: aggiornamenti
Le mutazioni somatiche nel gene della nucleofosmina (NPM1) si presentano in circa il 30% delle leucemie mieloidi acute (AML) e sono relativamente arricchite nelle AML a cariotipo normale. I precedenti schemi di classificazione dell’Organizzazione Mondiale della SanitĂ (OMS) riconoscevano le AML con mutazione NPM1…
LeggiTerapia CAR-T e malattie infettive
I trattamenti immunoterapici mirano a modulare la risposta immunitaria dell’ospite per mitigarla nelle malattie infiammatorie/autoimmuni o potenziarla contro infezioni o cancro. Tra le diverse immunoterapie che hanno raggiunto l’applicazione clinica negli ultimi anni, l’immunoterapia con il recettore chimerico dell’antigene (CAR-T) è emersa come un…
LeggiLinfoma a grandi cellule B e terapia CAR-T: revisione e meta-analisi dei risultati nel mondo reale
Le terapie a base di cellule T con recettore chimerico dell’antigene (CAR-T), tra cui axicabtagene ciloleucel (axi-cel) e tisagenlecleucel (tisa-cel), rappresentano trattamenti innovativi per i pazienti con linfoma a grandi cellule B (LBCL) recidivato o refrattario (r/r). Dopo le prime approvazioni normative, la Real-World…
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