In tutto il mondo, il tumore della mammella (BC) è una delle neoplasie più comuni tra le donne. Nonostante i progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento, la prognosi rimane altamente variabile. I biomarcatori molecolari, come i microRNA (miRNA), sono emersi come strumenti promettenti…
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Cancro della mammella: significato prognostico della conversione del recettore dopo terapia neoadiuvante
La conversione recettoriale in seguito alla terapia neoadiuvante nel tumore della mammella può influenzare la prognosi e le decisioni terapeutiche di tipo adiuvante. Un gruppo di ricercatori ha eseguito una revisione sistematica e una meta-analisi con la finalità di valutare il significato prognostico dei…
LeggiLeucemia acuta pediatrica: validità dei test di sorveglianza per le ricadute nel migliorare la sopravvivenza dopo chemioterapia
Le leucemie acute sono i tumori più comuni nei bambini e nei giovani adulti (CYP). Si presume che la sorveglianza dopo il trattamento (off-treatment surveillance) migliori l’individuazione delle ricadute, ma non è chiaro se ciò influenzi la successiva sopravvivenza e la qualità della vita.…
LeggiLinfoma esofageo primario: aspetti generali
Il linfoma esofageo primitivo rappresenta una forma rara di linfoma gastrointestinale (meno dell’1% di tutti i linfomi). Un gruppo di ricercatori ha eseguito una meta-analisi con la finalità di rivedere la letteratura sul linfoma esofageo primitivo, esaminandone le caratteristiche cliniche, la diagnosi, il trattamento,…
LeggiIndice nutrizionale prognostico in pazienti con MM: valore predittivo e clinico-patologico
L’indice prognostico nutrizionale (PNI) è stato ampiamente studiato per il suo effetto sulla previsione della sopravvivenza nel mieloma multiplo (MM). Le conclusioni sono però contrastanti. Yanchen Nie e i suoi collaboratori hanno eseguito una meta-analisi con l’obiettivo di identificare il ruolo accurato del PNI…
LeggiFattori prognostici per il MM recidivante/refrattario: classificazione del valore
Il crescente utilizzo di trial a braccio singolo e non randomizzati in oncologia mira ad accelerare l’accesso dei pazienti a trattamenti innovativi. Per contestualizzare i loro risultati utilizzando strategie come bracci di controllo esterni o confronti di trattamento indiretti, è necessaria la pre specificazione…
LeggiTerapia CAR T vs. anticorpi bispecifici nel trattamento del linfoma follicolare recidivante/refrattario di terza linea e oltre
Il linfoma follicolare recidivato/refrattario (R/R FL) rimane una sfida significativa in oncologia, in particolare per i pazienti che hanno esaurito le opzioni di trattamento standard. Sia la terapia CAR-T che gli anticorpi bispecifici (BsAb) sono emersi come promettenti modalità terapeutiche in questo contesto, offrendo…
LeggiMonitoraggio a lungo termine dell’efficacia e della sicurezza della terapia CAR-T nel lupus eritematoso sistemico
La terapia CAR-T rappresenta un approccio terapeutico efficace nel trattamento delle neoplasie guidate dalle cellule B. Oltre alle cellule B maligne, le cellule B autoreattive sono bersagli importanti per le cellule T CAR anti-CD19 poiché sono una fonte di produzione di autoanticorpi e supportano…
LeggiLe cellule T CAR CD19 ipoimmuni eludono l’allorigetto in pazienti con cancro e malattie autoimmuni
Le cellule T CAR pronte all’uso (off-the-shelf) devono sfuggire in modo affidabile alle risposte immunitarie allogeniche per diventare farmaci universali. Il prodotto primario di cellule T, SC291, è stato ingegnerizzato con un CAR anti-CD19, knockout del recettore delle cellule T alfa costante (TRAC) e…
LeggiRuolo della glutammina nel migliorare la funzione delle cellule CAR-T contro il tumore ovarico
La terapia CAR-T è promettente per il trattamento del cancro, ma la sua efficacia è spesso ostacolata da vincoli metabolici nel microambiente tumorale. Un’equipe di ricercatori ha condotto uno studio con lo scopo di indagare il ruolo della glutammina nel migliorare la funzione delle…
LeggiNuovi predittori di ictus ischemico nei pazienti con placca carotidea a basso rischio
Le placche carotidee classificate come Plaque-RADS-2 sono tradizionalmente considerate a basso rischio di eventi cerebrovascolari. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Frontiers in Cardiovascular Medicine mette in discussione questa visione, evidenziando la presenza di fattori di rischio indipendenti per l’ictus ischemico della circolazione anteriore…
LeggiFibrillazione atriale e sindrome coronarica: basso tyg-bmi associato a prognosi sfavorevole
Il TyG-BMI, indice combinato di trigliceridi, glicemia e indice di massa corporea, si sta affermando come marcatore affidabile di insulino-resistenza e predittore di eventi cardiovascolari. Un recente studio prospettico pubblicato su BMC Cardiovascular Disorders ha approfondito il ruolo prognostico di questo parametro in una…
LeggiEhlers-Danlos, serie di casi conferma collegamento con ipertensione intracranica idiopatica
Una serie di tre casi, descritti sul Journal of Neurology, ha evidenziato un collegamento tra ipertensione intracranica idiopatica (IIH) e sindrome di Ehlers-Danlos (EDS). In particolare, secondo gli autori guidati da Isha Ingle, dell’Università del Massachusetts di Worcester (USA), l’iperestensibilità potrebbe rendere le meningi…
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