La terapia con cellule Car-T ha ottenuto risultati notevoli nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B recidivante o refrattaria (r/r B-ALL). Tuttavia, la sindrome da rilascio di citochine (CRS) resta una delle complicanze più comuni associate al trattamento e nella sua forma…
LeggiArchivi: Medical Magazine
LMA: risultati del trapianto nei pazienti anziani con elevato indice HCT-CI
Per la maggior parte dei pazienti con leucemia mieloide acuta un trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) offre le maggiori possibilità di cura. L’introduzione di regimi di condizionamento non mieloablativo (NMA) meno tossici ha consentito di consolidare i pazienti più anziani e/o in…
LeggiMieloma: impatto dell’intervallo di tempo tra induzione e trapianto ematopoietico
I pazienti con mieloma multiplo eleggibili per il trapianto ematopoietico autologo ricevono tipicamente 3-6 cicli di terapia di induzione prima del trapianto. I ricercatori della Mayo Clinic hanno valutato l’impatto dell’intervallo di tempo tra la fine dell’induzione e il trapianto ematopoietico autologo sulla sopravvivenza…
LeggiIberdomide più desametasone nel mieloma multiplo recidivante o refrattario
In uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet Haematology, l’iberdomide più desametasone è risultato generalmente sicuro e ha mostrato un’attività clinica significativa nei pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattati, inclusi quelli con malattia refrattaria ai farmaci immunomodulatori. Nei modelli di mieloma preclinico, l’iberdomide ha…
LeggiAnalisi finale dello studio su daratumumab sottocutaneo rispetto a endovenoso
Nell’analisi primaria dello studio di fase III COLUMBA, daratumumab per somministrazione sottocutanea (DARA SC) ha dimostrato la non inferiorità alla somministrazione endovenosa (DARA IV) per il mieloma multiplo recidivante o refrattario (RRMM). In uno studio pubblicato dalla rivista Haematologica i ricercatori riportano l’analisi finale…
LeggiDensità minerale ossea in pazienti giovani e di mezza età con malattia di Crohn
I pazienti con malattia di Crohn potrebbero andare incontro a riduzione di densità minerale ossea, anche se i parametri geometrici ossei sono caratteristiche più sensibili e accurate da prendere in considerazione, dato che subiscono una riduzione statisticamente significativa tra pazienti e persone sane. È…
LeggiIBD: continuare terapia con anti-TNF in gravidanza non ha conseguenze per il neonato
Proseguire il trattamento con anti-TNF nelle pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) dopo 24 settimane di gravidanza sembra dare benefici a livello dell’attività della malattia, mentre non ha impatto sull’outcome del neonato o su infezioni gravi nel nascituro. A evidenziarlo è stata una ricerca…
LeggiEffetti causali tra assunzione di cibo e IBD. Uno studio cinese
Uno studio di randomizzazione mendeliana avrebbe trovato una possibile associazione causale tra l’assunzione di determinati cibi e il rischio di sviluppare malattia di Crohn o colite ulcerosa. La ricerca, condotta da un team cinese guidato da Bingxia Chen, della Guangzhou Medical University, è stata…
LeggiM. di Crohn: infezione da norovirus potrebbe scatenare la malattia
Il norovirus, una comune infezione che causa vomito e diarrea, potrebbe scatenare la malattia di Crohn nelle persone che hanno una mutazione genetica che predispone alla patologia infiammatoria intestinale, ma che sono protetti dalle cellule T che secernono una proteina chiamata inibitore dell’apoptosi 5…
LeggiMelanoma: possibile associazione positiva con le terapie biologiche
Su JAMA dermatology nel 2020 è stato pubblicato uno studio volto ad esaminare l’associazione tra l’aumentato rischio di melanoma con il trattamento biologico della malattia infiammatoria intestinale (IBD), dell’artrite reumatoide (RA) o della psoriasi, rispetto alla terapia sistemica convenzionale. Per la revisione sistematica e…
LeggiRischio di cancro della pelle tra i sopravvissuti al cancro germinale del testicolo
Secondo la letteratura, i sopravvissuti ai tumori germinali del testicolo (TGCT, Testicular germ-cell tumours), i più comuni tra i giovani adulti, avrebbero un rischio maggiore di insorgenza di cancro della pelle. L’obiettivo dello studio, condotto da un team composto da scienziati israeliani e americani,…
LeggiL’associazione tra rischio di cancro della pelle e farmaci antipertensivi
Secondo uno studio italiano pubblicato nel 2018 su Critical reviews in oncology/hematology l’uso di calcioantagonisti (CCB) e β-bloccanti sarebbe associato ad un maggior rischio di insorgenza del cancro alla pelle. Gli autori della revisione della letteratura e meta-analisi sull’associazione tra l’uso di farmaci antipertensivi…
LeggiMetastasi cutanee da carcinoma mammario: l’elettrochemioterapia, tollerabile ed efficace
I trattamenti standard delle metastasi cutanee, che si verificano nel 5-30% delle pazienti affetti da carcinoma mammario (BC), comprendono terapie sistemiche (chemioterapia, terapia endocrina e immunoterapia) e locali (chirurgia e radioterapia). Uno studio tutto italiano, pubblicato su Clinical & experimental metastasis nel 2021, ha…
Leggi