Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Nutrition, un’adeguata assunzione combinata di vitamina C e selenio potrebbe ridurre il rischio di ipertensione nelle donne adulte. “L’ipertensione rappresenta una delle principali minacce alla salute pubblica globale, dato che interessa oltre un miliardo di persone nel…
LeggiArchivi: Medical Magazine
L’autogestione dell’ipertensione può costituire un approccio efficace, anche se non in tutti gli ambienti
Secondo una revisione sistematica pubblicata su Postępy w Kardiologii Interwencyjnej, le strategie di autogestione rappresentano un metodo efficace per abbassare la pressione arteriosa nei pazienti affetti da ipertensione. “L’ipertensione costituisce una minaccia crescente per la salute pubblica, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, ma…
LeggiObesità e tempo davanti allo schermo: un mix pericoloso per l’ipertensione precoce negli adolescenti
Secondo uno studio pubblicato su Cureus, l’obesità e l’eccessivo utilizzo di dispositivi digitali rappresentano fattori di rischio indipendenti ma anche combinati per lo sviluppo di ipertensione precoce negli adolescenti. “Abbiamo analizzato non solo gli effetti dell’obesità e del tempo trascorso davanti agli schermi digitali…
LeggiEffetti della luce ultravioletta sulla riduzione delle infezioni ospedaliere
Le infezioni associate all’assistenza medica (HAI) rappresentano un onere significativo per i sistemi sanitari e rendono necessarie strategie di prevenzione efficaci. La disinfezione con luce ultravioletta (UVL) è emersa come un metodo potenziale per ridurre le HAI decontaminando gli ambienti di cura. Andrea Maugeri…
LeggiRischio di infezioni in corso di trattamento con inibitori orali della Janus chinasi
Gli inibitori della Janus chinasi (JAK) bloccano le vie coinvolte nell’infiammazione e nella risposta immunitaria e ciò li rende utili per il trattamento di diverse malattie. Sebbene l’efficacia di questi farmaci sia stata dimostrata in diversi studi, il loro profilo di sicurezza necessita però…
LeggiDieta mediterranea e impatto su malattie cutanee infiammatorie croniche
La dieta mediterranea può integrare i trattamenti convenzionali per l’idrosadenite suppurativa, la psoriasi e l’acne, riducendo l’infiammazione e migliorando gli outcome per i pazienti. A mostrarlo, su Current Nutrition Reports, è un team italiano coordinato da Emanuele Scala, dell’IDI-IRCCS di Roma, che ha evidenziato…
LeggiImpatto della psoriasi sulle scelte di vita
La psoriasi può avere un’influenza sulle decisioni che cambiano la vita (major life-changing decisions – MLCD), riflettendo le conseguenze a lungo termine della malattia. A mostrarlo è uno studio pubblicato su Dermatology and Therapy da un gruppo dell’Università di Cracovia, in Polonia, secondo il…
LeggiOutcome clinici tra pazienti con psoriasi sottoposti ad ablazione della fibrillazione atriale
Tra le persone sottoposte ad ablazione della fibrillazione atriale, la psoriasi è associata a infiammazione sistemica di basso grado, marker più gravi di cardiomiopatia atriale e peggiori outcome post-ablazione. Inoltre, l’associazione tra livelli di proteina C-reattiva (PCR) e outcome del ritmo cardiaco suggerisce che…
LeggiPsoriasi pediatrica, dolore muscoloscheletrico e stanchezza indizi di compromissione sistemica
La presenza di dolore muscoloscheletrico e stanchezza può essere un indizio di compromissione sistemica nella malattia psoriasica pediatrica e richiede un trattamento sistemico efficace per ridurre l’impatto della malattia e il danno accumulato. A evidenziarlo sono Thais Cugler Meneghetti e colleghi della Federal University…
LeggiTrasparenza nei trial sui vaccini: solo il 63% è registrato in modo prospettico
Uno studio pubblicato su JAMA Network ha analizzato la trasparenza nella pubblicazione dei risultati degli studi clinici randomizzati (RCT) sui vaccini, focalizzandosi sulla presenza e sulla qualità della registrazione dei trial. In particolare, la ricerca si è concentrata sulla frequenza con cui i numeri…
LeggiAsundexian mostra un miglior profilo rischio-beneficio nei pazienti naïve agli anticoagulanti
Una sottopopolazione dello studio OCEANIC-AF, pubblicata su JAMA Cardiology, suggerisce che i pazienti con fibrillazione atriale (FA) mai trattati precedentemente con anticoagulanti orali (OAC naïve) potrebbero trarre maggior beneficio da asundexian, un nuovo inibitore del fattore XIa, rispetto a quelli con esperienza pregressa di…
LeggiAvviare la vaccinazione per l’influenza pandemica entro 3 mesi riduce i decessi
Uno studio pubblicato su npj Vaccines ha evidenziato l’importanza cruciale della tempistica nell’avvio delle campagne vaccinali contro l’influenza pandemica. Utilizzando modelli matematici applicati alla popolazione statunitense, i ricercatori hanno confrontato l’impatto dell’inizio della vaccinazione a 3 mesi rispetto a 6 mesi dalla dichiarazione di…
LeggiRiduzione dei ricoveri per gastroenterite infantile in Giappone dopo l’introduzione del vaccino anti-rotavirus
Uno studio pubblicato su Vaccine ha analizzato l’impatto dell’introduzione del vaccino anti-rotavirus sulla frequenza dei ricoveri ospedalieri per gastroenterite nei bambini in Giappone. Utilizzando i dati del database amministrativo JMDC, che raccoglie informazioni sanitarie su oltre tre milioni di bambini sotto i 12 anni,…
Leggi