Nei pazienti con linfoma, l’incremento dell’attività fisica riduce il rischio di mortalità da qualsiasi causa e da linfoma. Questo impatto positivo non era mai stato dimostrato in precedenza, anche se l’indicazione a fare esercizio per questi pazienti era già diffusa, come affermato da Priyanka Pophall della Mayo Clinic di Rochester, autrice di uno studio su 4.087 pazienti.
Secondo i ricercatori, è importante incoraggiare l’attività fisica in questi pazienti, anche se hanno terminato il trattamento e vengono soltanto monitorati su base regolare. Non è stata individuata alcuna soglia precisa di attività fisica, ma l’effetto riguarda semplicemente la pratica di almeno 150 minuti di attività alla settimana, e quindi la raccomandazione per il paziente è soltanto quella di mantenersi attivo.
E’ noto che l’esercizio migliora la sopravvivenza nella popolazione generale per via della salute cardiovascolare, e sussiste un collegamento fra esercizio e miglioramento della sopravvivenza in altri tumori, come quelli mammari, ma esso non era mai stato dimostrato nei linfomi.
I pazienti in genere sono molto ansiosi quando il trattamento termina, e desiderano sapere cosa possono fare. In precedenza non c’era nulla da poter consigliare che il paziente potesse tenere sotto il proprio controllo diretto, mentre invece l’attività fisica è qualcosa che il paziente può controllare direttamente, e restituire il controllo dopo un fenomeno che appare schiacciante e disarmante è di particolare importanza. (Blood 2017; 130: 914)