Il fremanezumab risulta efficace nell’aiutare i pazienti con emicrania a convertire il proprio disturbo da una forma cronica ad una episodica. Si tratta di un anticorpo monoclonale umanizzato che mira al CGRP, e rappresenta un trattamento preventivo progettato per mirare specificamente ad un meccanismo fisiopatologico caratteristico dell’emicrania, come affermato da Joshua Cohen della Teva Pharmaceuticals di Philadelphia, autore di uno studio condotto su 375 pazienti.
L’effetto osservato, che riduce drasticamente il numero di giorni con cefalea nei pazienti, è importante al fine di abbattere il carico della malattia e migliorare la qualità della vita. Questa classe di farmaci è in grado di ridurre la frequenza delle emicranie essenzialmente limitando la risposta dolorosa, e secondo gli esperti si tratta di una nuova speranza per i pazienti che hanno ottenuto miglioramenti scarsi o nulli dagli attuali trattamenti per le emicranie.
SarĂ comunque opportuno fare di questi farmaci un uso conservativo man mano che verrĂ acquisita esperienza sui loro effetti a lungo termine. I recettori del CGRP si trovano infatti non soltanto nel cervello, ma anche a livello di rene, pancreas, ghiandole surrenali ed ossa, e potrebbero quindi emergere nel tempo altri effetti oltre a quello terapeutico. (American Neurological Association Annual Meeting 2018, presentazione del 22/10)