I pazienti con malattie infiammatorie intestinali presentano un incremento del rischio di steatosi epatica non alcolica (NAFLD), ma i dati longitudinali sull’incidenza di questa complicazione sono carenti. In base ai risultati di uno studio retrospettivo condotto su 321 pazienti con malattie infiammatorie intestinali ma non affetti da epatopatie note, osservati per una media di 3,2 anni, il 33,6% dei soggetti considerati ha sviluppato la NAFLD, per un tasso di incidenza di 9,1/100 persone-anno, ed il 2,2% dei pazienti ha sviluppato fibrosi epatica avanzata, per un’incidenza di 0,5/100 persone-anno.
Lo sviluppo della NAFLD è stato predetto dall’attività della malattia, dalla sua durata e dalla precedente necessità di interventi chirurgici legati alla malattia infiammatoria intestinale. La NAFLD è dunque una comorbidità frequente nei pazienti con queste malattie, che possono anche sviluppare fibrosi epatica avanzata.
Dato che attività della malattia, durata ed interventi chirurgici sono fattori predittivi dello sviluppo di NAFLD, ciò dovrebbe rappresentare un ulteriore incentivo per raggiungere e mantenere una remissione clinica precoce, ma sarebbero interessanti ulteriori studi prospettici in materia. (Inflamm Bowel Dis online 2016, pubblicato l’1/7)