La malaria ha interazioni complesse con la fisiologia dell’ospite e, tra queste, vi sono alterazioni nei livelli di cortisolo. Si tratta di un ormone fondamentale nella risposta allo stress ed è noto per essere disregolato in varie malattie infettive. Un gruppo di ricercatori ha svolto una revisione sistematica e una meta-analisi con la finalità di chiarire la relazione tra infezione da Plasmodium e livelli di cortisolo cercando di fare luce sull’intricata interazione tra il parassita e il sistema endocrino dell’ospite.
Il protocollo metodologico è stato registrato in PROSPERO (CRD42024496578). Sono state esplorate in modo esaustivo le banche dati Embase, PubMed, Scopus e Medline alla ricerca di studi che hanno riportato livelli di cortisolo in pazienti infettati dall’agente patogeno. La sintesi qualitativa è stata intrapresa per riassumere la differenza nei livelli di cortisolo tra individui colpiti da malaria e non. La meta-analisi ha impiegato il modello a effetti casuali nella sintesi quantitativa per calcolare la stima dell’effetto.
Alla fine, gli esperti hanno selezionato 20 studi, una buona parte dei quali condotta in Africa, seguita da Asia e Sud America. La maggioranza delle pubblicazioni (13/20, 65%) ha riportato livelli di cortisolo più elevati nei pazienti infettati rispetto a quelli non colpiti dalla malaria. La meta-analisi ha confermato livelli di cortisolo significativamente più elevati nei soggetti raggiunti dal plasmodio (P < 0,0001, differenza media standardizzata (SMD): 1,354, intervallo di confidenza al 95%: da 0,913 a 1,795, I 2 : 88,3%, in 15 studi).
In particolare, il metodo per la misurazione del cortisolo e il tipo di campione di sangue utilizzato (siero o plasma) sono stati elementi moderatori significativi nell’analisi, indicando che questi fattori possono influenzare la relazione osservata tra infezione da Plasmodium e livelli di cortisolo. Gli Autori concludono che l’infezione da Plasmodium è associata a livelli di cortisolo aumentati, evidenziando l’intricata relazione tra la malattia e la risposta allo stress dell’ospite.
Questi risultati sottolineano il potenziale del cortisolo come biomarcatore supplementare per comprendere l’impatto patofisiologico della malaria la cui comprensione completa può guidare la ricerca futura e migliorare potenzialmente la gestione della malattia e le strategie di trattamento, in particolare nelle regioni pesantemente colpite da questa piaga.
Sci Rep. 2024 Aug doi: 10.1038/s41598-024-68596-0