L’introduzione precoce della terapia antiretrovirale con un’aderenza prolungata potrebbe ridurre l’incidenza e la progressione delle lesioni intraepiteliali squamose (SIL) e delle neoplasie intraepiteliali cervicali (CIN), ed in ultima analisi l’incidenza dei tumori cervicali nelle donne con infezione da Hiv.
Lo afferma Helen Kelly della London School of Hygiene and Tropical Medicine, autrice della revisione di 31 studi in materia, secondo cui man mano che le nazioni tendono ad allinearsi alla terapia antiretrovirale immediata, in accordo agli obiettivi 90-90-90 dell’UNAIDS, ciò potrebbe portare ad una riduzione delle lesioni cervicali di grado elevato e dell’incidenza dei tumori cervicali invasivi nelle donne con Hiv nel prossimo futuro.
Negli ambiti in cui la terapia antiretrovirale immediata ed incondizionata potrebbe non essere prontamente disponibile, ed essa viene quindi iniziata per conte CD4 ridotte ma si garantisce comunque una soppressione virale a lungo termine, la terapia potrebbe comunque ridurre il rischio di sviluppare lesioni cervicali.
In ogni ambito, comunque, i medici dovrebbero essere a conoscenza del maggior rischio di tumori cervicali in questa popolazione vulnerabile, ed organizzare lo screening di questi tumori. Gli studi futuri dovrebbero mirare a determinare se le pazienti che iniziano precocemente la terapia vadano effettivamente incontro ad una riduzione dell’incidenza dei tumori cervicali.
Dato che lo screening rimane un’importante misura preventiva per questi tumori in tutte le donne affette da Hiv, sono necessari biomarcatori migliori per la diagnosi precoce in questa popolazione.
La vaccinazione anti-Hpv, specialmente nelle donne più giovani, potrebbe essere di grande beneficio ed aiutare a ridurre l’incidenza della malattia e la necessità dello screening, ed il suo impatto e la sua convenienza andrebbero valutati mediante studi dimostrativi.
Con l’incremento dell’incidenza dei tumori anali in tutto il mondo, sono necessari dati del genere anche per comprendere gli effetti della terapia antiretrovirale sull’Hpv anale e sulle lesioni correlate sia nelle donne che negli uomini affetti da Hiv. (Lancet Hiv online 2017, pubblicato il 26/10 DOI: http://dx.doi.org/10.1016/S2352-3018(17)30149-2)