Abuso farmaci prescrivibili: ruolo dei programmi di monitoraggio

Secondo un’indagine condotta nello stato dell’Indiana, i farmacisti hanno una probabilità tre volte maggiore di rifiutare di dispensare un farmaco controllato quando fanno uso del programma di monitoraggio farmacologico statale rispetto a quando non lo fanno.

Questo dato deriva da un’indagine condotta su più di 1.500 farmacisti da Connor Norwood dell’Università dell’Indiana, secondo cui il farmacista rappresenta l’ultima linea di difesa per il controllo dell’abuso e dell’uso ricreativo dei farmaci prescrivibili.

Il programma di monitoraggio INSPECT tiene traccia dell’anamnesi farmacologica del paziente, dei medici prescriventi coinvolti, delle farmacie a cui ci si rivolge e dei farmacisti che hanno dispensato il medicinale.

Secondo i ricercatori, si tratta di un ottimo strumento per l’integrazione del giudizio professionale del farmacista nel dispensare medicinali controllati. Esso identifica i pazienti che si rivolgono a molteplici medici per la prescrizione di farmaci, come gli antidolorifici, il che rappresenta un’indicazione per il cosiddetto fenomeno del “doctor shopping”.

Secondo alcuni esperti, lo studio è stato altamente informativo, ma è necessario comprendere cosa accade quando un farmacista decide di negare o dispensare un farmaco controllato, e non è noto se i farmacisti possiedano o meno le capacità di consigliare il paziente ed indirizzarlo in modo appropriato per problemi di abuso e dipendenza. (American Public Health Association (APHA) 2015 Annual Meeting: Abstract 317801, presentato il 3/11)

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