Brevi pause stretching per i chirurghi?

Acune “micro-pause” intra-operatorie per lo stretching riducono lo stato di affaticamento del chirurgo, la tensione e la probabilità di incidenti. Secondo Adrian Park dell’Anne Arundel Medical Center di Annapolis, autore di uno studio condotto su 66 team chirurgici, uno dei principali fattori che abbreviano la carriera di un chirurgo consiste nel dolore correlato al lavoro e vi sono prove schiaccianti del fatto che i chirurghi presentino un rischio di infortuni sul lavoro con una frequenza che sarebbe considerata inaccettabile in ogni altro lavoro regolamentato o monitorato.

Contrastare questo fenomeno va al di là di quanto è possibile ottenere su resistenza, concentrazione e benessere del chirurgo. Il carico di lavoro dei chirurghi è in aumento, e la forza lavoro non aumenta di pari passo, il che non è solamente un problema per i chirurghi, ma per l’intero sistema sanitario.

Piuttosto che effettuare costose alterazioni della strumentazione o cambiamenti del contesto operatorio, gli autori propongono queste micro-pause che sono semplici da implementare, pratiche e convenienti. Esse potrebbero ridurre il dolore ed incrementare la resistenza, la concentrazione mentale ed il senso della performance del chirurgo, avendo anche il potenziale di svolgere un ruolo nell’alterazione del flusso operatorio e dell’intera esperienza dell’intervento.

Secondo alcuni esperti, diverse piccole pause fanno già parte delle procedure operatorie di routine, ma l’atto deliberato di prendersi una pausa per lo stretching prima di una fase chiave più complessa è un elemento che vale la pena enfatizzare. (Ann Surg online 2016, pubblicato il 10/2)

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