Predire la sicurezza e l’efficacia delle Car-T a una settimana dall’infusione

Una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università del Texas e pubblicata dalla rivista Nature Medicine, suggerisce la possibilità di prevedere gli esiti della terapia con cellule Car-T poco tempo dopo la somministrazione del trattamento, attraverso due approcci. Il primo è un’analisi dei linfociti T geneticamente modificati, il secondo è lo studio del Dna tumorale circolante nel sangue a una settimana dalla terapia.

“La terapia con cellule Car-T è molto efficace nei pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B. Restano ancora due obiettivi da raggiungere: la remissione a lungo termine e la gestione degli eventi avversi correlati al trattamento”, precisa Michael Green professore che ha co-diretto lo studio.

I ricercatori hanno sequenziato l’Rna di singole cellule delle Car-T anti-CD19 axicabtagene ciloleucel (axi-cel) per identificare le caratteristiche trascrittomiche associate all’efficacia e alla tossicità in 24 pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B e hanno confrontato queste caratteristiche alla risposta al trattamento osservata mediante tomografia a emissione di positroni al momento del follow-up di tre mesi.

Hanno così scoperto che i linfociti T “esauriti” sono associati ad una peggiore risposta al trattamento. Infine, gli scienziati hanno scoperto che una popolazione cellulare rara, con caratteristiche simili alle cellule mieloidi, con una firma trascrizionale simile ai monociti, era associata allo sviluppo di neurotossicità gravi.

A una settimana dalla terapia hanno anche analizzato le prime risposte nei pazienti monitorando i cambiamenti nel Dna tumorale circolante. I pazienti con cambiamenti molecolari precoci avevano maggiori probabilità di sperimentare una risposta clinica al trattamento.

I risultati suggeriscono quindi, scrivono gli autori, “che l’eterogeneità nelle caratteristiche cellulari e molecolari delle cellule infuse contribuisce a determinare l’efficacia e la tossicità della terapia e che la risposta molecolare dopo una settimana potrebbe servire come predittore precoce dell’efficacia delle cellule Car-T”.

Post correlati

Lascia un commento



Homnya Srl | Partita IVA: 13026241003

Sede legale: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 - Roma
Sede operativa: Via Galvani, 24 - 20099 - Milano

Popular Science Italia © 2025