Artrite reumatoide: tocilizumab aumenta perforazioni intestinali inferiori

La terapia con tocilizumab è associata ad un significativo incremento del rischio di perforazioni intestinali inferiori nei pazienti con artrite reumatoide rispetto ad altri farmaci biologici o ai DMARD sintetici tradizionali. Lo ha rivelato una ricerca condotta su più di 13.000 pazienti da Anja Strangfeld del Centro Tedesco per la Ricerca Reumatologica di Berlino, secondo cui peraltro nella maggior parte dei casi questa complicazione è intervenuta in pazienti senza anamnesi di diverticolite.

Il programma di sviluppo clinico del tocilizumab, che mira al recettore dell’IL-6, ha identificato le perforazioni gastrointestinali come importante elemento di rischio, ed una susseguente analisi integrata sulla sicurezza che ha coperto 8 studi e le loro estensioni ha accertato che la sua incidenza sia di 2,8 casi per 1.000 pazienti-anno. In base alla presente indagine, gli altri fattori indipendentemente associati ad un aumento del rischio di perforazioni intestinali inferiori comprendono età avanzata ed uso contemporaneo e cumulativo di glucocorticoidi e FANS.

I ricercatori osservano che i sintomi delle perforazioni possono anche essere lievi, e possono quindi passare inosservati, e la PCR non rappresenta un valido marcatore diagnostico durante il trattamento con tocilizumab. (Ann Rheum Dis online 2016, pubblicato il 12/7)

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