Burnout. L’esaurimento vitale aumenta il rischio di aritmie

Burnout“Esaurimento”, “logorio”, “crollo”, “surriscaldamento”. Non esiste una parola che riesca a tradurre in modo efficace l’inglese burnout. Si tratta di una sindrome professionale, causata da “uno stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo”, secondo la definizione dell’Oms. Essa è caratterizzata da un esaurimento, fisico e psicologico, da un distacco mentale dal proprio lavoro e da una ridotta efficacia professionale.

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della California e pubblicato sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology, questa condizione sarebbe anche associata ad una maggiore probabilità di sviluppare la fibrillazione atriale, un disturbo del ritmo cardiaco potenzialmente mortale. Studi precedenti hanno anche suggerito che lo stress sul lavoro fosse correlato ad un rischio fino al 79% maggiore di sviluppare patologie cardiache, tra cui infarto e ictus.

I ricercatori hanno valutato la presenza di esaurimento vitale (come veniva definito il burnout, una condizione di eccessiva stanchezza, mancanza di energia, irritabilità e demoralizzazione), di rabbia, l’uso di antidepressivi e il supporto sociale in 11.000 individui. Per 25 anni hanno monitorato l’eventuale sviluppo di fibrillazione atriale (il follow-up mediano è stato di 23,4 anni). In quest’arco di tempo si sono verificati 2.220 casi di fibrillazione atriale. Gli eventi erano correlati all’esaurimento vitale e all’uso di antidepressivi, non alla rabbia e neanche al supporto sociale.In particolare, i partecipanti con esaurimento vitale più importante, presentavano il 20% di rischio in più di sviluppare fibrillazione atriale. Secondo il primo autore dello studio, il Dr. Parveen K. Garg dell’University of Southern California, a Los Angeles, questa correlazione può essere dovuta a due fattori: “L’esaurimento vitale è associato ad un aumento dell’infiammazione e ad una maggiore attivazione della risposta fisiologica allo stress nell’organismo”. Se questi due aspetti si cronicizzano si possono verificare danni a carico del tessuto cardiaco a causa dei quali si potrebbe sviluppare questa forma di aritmia.

La fibrillazione atriale è una condizione da non sottovalutare, poiché può causare ictus o infarti. Si stima che 17 milioni di persone in Europa e 10 milioni di persone negli Stati Uniti avranno questa condizione entro il prossimo anno.

Per quanto bisognerà condurre ulteriori studi per scoprire in che modo il burnout sia associato alla fibrillazione atriale. Emerge dallo studio l’importanza di evitare l’esaurimento vitale, attraverso un’attenta gestione dei livelli di stress, anche per preservare la salute cardiovascolare.

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