
L’analisi
“E’ preoccupante l’atteggiamento dei 330 giovani che hanno partecipato al sondaggio – afferma la psicologa Paola Vinciguerra, presidente Eurodap – Tutti, rispondendo alle domande, hanno avuto un atteggiamento che dimostra inconsapevolezza rispetto alla gravitĂ di azioni come il bullismo, la violenza verbale e fisica nei confronti di un altro adolescente, o azioni che possano mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri”.
Secondo il 70% del campione, spiega l’esperta, “questi atti vengono messi di solito in campo per curiositĂ . Secondo le risposte raccolte chi agisce con violenza fisica e verbale su
un’altra persona, chi maltratta i genitori, chi mette in pericolo la propria vita e quella degli altri lo fa perchĂ© queste azioni danno eccitazione; oppure si mettono in pratica tanto per fare qualcosa e vedere la reazione nell’altro. Sul fronte uso di droghe le risposte sono molto pericolose. La maggior parte dei giovani sostiene che usare droghe sia normale”.
“I giovani – continua Vinciguerra – credono che queste azioni siano sempre esistite ma che adesso siano piĂą conosciute da quando si dispone di Internet. Solo il 30% dei giovani ravvede in questi atti comportamenti socialmente inadeguati e pericolosi e tende a dare la responsabilitĂ all’esterno”.
“Ci troviamo di fronte – osserva l’esperta – ad un grave allarme sociale riguardo il disturbo di comportamento antisociale, di cui le cronache ci rimandano i fatti piĂą drammatici, ma che è una modalitĂ di comportamento generalizzato tra la maggioranza degli adolescenti, di cui nessuno si prende la sua parte di responsabilitĂ ”. La presidente Eurodap conclude richiamando i genitori a svolgere al meglio la loro funzione educativa: la famiglia, conclude, “ha una profonda responsabilitĂ nei comportamenti dei ragazzi”.
