
Lo studio
Shinzawa e colleghi hanno analizzato i dati di 44.595 bambini. L’esito di interesse era la presenza di proteinuria all’età di tre anni definita come proteina urinaria >/= 1+. I dati sul fumo materno sono stati raccolti durante i controlli prenatali delle madri e i ricercatori hanno avuto a disposizione le cartelle compilate durante i check-up dei bimbi a quattro, nove, 18 e 36 mesi di età. Nel complesso, il 79% delle donne ha dichiarato di non aver mai fumato e un altro 4% di aver smesso durante la gravidanza. Circa il 17% ha detto di aver continuato anche durante i nove mesi. Il rischio assoluto di proteinuria tra i bambini era basso, ma essa era il 24% più probabile nei bambini nati da madri che avevano fumato durante la gravidanza. La frequenza di proteinuria infantile era dell’1,7% nei piccoli nati da fumatrici, dell’1,6% in quelli nati da ex fumatrici e dell’1,3% in quelli le cui madri non avevano mai fumato. I bimbi esposti a fumo passivo a casa sembravano avere anche un maggior rischio di proteinuria rispetto a quelli che non vivevano con fumatori, ma la differenza non era abbastanza grande per escludere la possibilità che fosse una casualità.
Fonte: Clinical Journal of the American Society of Nephrology 2016
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
