Baby boom francese: il segreto sono i sussidi e la parità dei sessi

famigliaAiuti economici, parità di diritti tra uomo e donna e servizi sociali. Questo il mix magico che ha dato alla Francia il più alto tasso di fertilità in Europa, tanto da guadagnare visite di politici e studiosi interessati a individuare esempi da esportare per promuovere la fertilità. Dopo due decenni di declino, nel 1970-80, il tasso di fertilità del Paese d’Oltralpe ha infatti iniziato a salire costantemente a partire dal 1990. Da allora ha registrato cifre ben superiori alla media del vecchio continente, superando i 2 figli per donna.

Il fenomeno
L’approccio adottato da Parigi, combina il concetto di una famiglia moderna basata sulla parità tra uomo e donna e forti politiche di welfare. Ricetta tutt’altro che facile da mettere in pratica e basata su un modello di famiglia con parità di diritti e doveri tra uomo e donna. Tanto per i papà che per le mamme, ad esempio, è possibile chiedere sei mesi di congedo parentale per ogni nuovo venuto.

L’Eliseo ha inoltre creato un sistema di assegni familiari che non discriminano i genitori sposati da quelli conviventi. Per ogni nuovo nato il premio è di circa 900 euro che arrivano già al settimo mese di gravidanza. I trasferimenti monetari alle famiglie rappresentano il 2,6% del Pil, anche grazie a questo, nel 2014, il rischio di povertà infantile (21,6%) è stato inferiore alla media EU28 (27,7%). Le donne inoltre, come si riporta su European Platform for Investing in Children dell’UE, sono incentivate a non lasciare il lavoro per occuparsi dei figli e il tasso di occupazione femminile tra le francesi è superiore al 60% (in Italia è circa il 46%).

I bimbi hanno accesso agli asili nido sin da quando hanno solo due mesi. Una scelta a cui le francesi ricorrono spesso, tanto che 4 bimbi su dieci sotto i due anni viene affidato a qualche servizio per l’infanzia (in Italia, secondo il rapporto della Commissione Europea Eurydice ha accesso al nido solo un bimbo su 10) e 9 su dieci di quelli tra 3 e 6 frequenta la scuola materna. Non mancano infine gli aiuti alle puerpere, con infermiere che visitano la neomamma a domicilio per aiutarla nell’allattamento e nelle prime cure del neonato.

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