
La revisione delle terapie sensoriali
“Le persone con autismo possono essere iper-sensibili rispetto a ciò che appare, a ciò che si sente o agli odori – dice Amy Weitlauf, che con i colleghi del Vanderbilt University Medical Center di Nashville ha coordinato la revisione – ma può accadere anche il contrario, ovvero che siano ipo-sensibili». Il team ha esaminato i dati di 24 studi che testavano l’efficacia e la sicurezza delle terapie per i problemi sensoriali da autismo, tra cui 20 studi randomizzati e controllati. Le terapie effettuate sono state suddivise in sei gruppi sulla base di ciò che comprendeva il trattamento: dall’esposizione a sensazioni diverse, come essere toccati o il movimento, all’esposizione a sensazioni ambientali, come la musicoterapia, il massaggio, o ad altri tipologie di approccio. Nel complesso, queste terapie hanno migliorato i punteggi della capacità sensoriali e motorie. In particolare, l’esposizione a terapie ambientali ha migliorato alcuni aspetti cognitivi ,mentre il massaggio ha attenuato la gravità dei sintomi e i problemi sensoriali. In tutti i casi, tuttavia, le evidenze non erano sufficientemente robuste e gli studi limitati a brevi periodi di tempo.
La revisione degli studi sulle diete
Per la seconda revisione, i ricercatori hanno esaminato le diete speciali e i supplementi nutrizionali utilizzati per trattare i sintomi autistici. Sono stati analizzati 19 studi randomizzati controllati che prendevano in esame terapie come l’uso di supplementi di omega-3, alimenti senza glutine o privi di caseina. Sono mancate prove sufficienti a sostegno di una qualunque delle diete o delle terapie; inoltre, i supplementi con omega-3 erano legati a eventi collaterali come infezioni e problemi gastrici.”Anche se non abbiamo prove chiare che documentino la sicurezza e l’efficacia, molte famiglie di bambini con autismo provano diverse diete e integratori alimentari – Zachary Warren, autore senior anche lui della Vanderbilt University Medical Center – C’è spesso la percezione che questi trattamenti saranno ‘sicuri’ e che avranno meno effetti collaterali rispetto ai farmaci convenzionali, ma nei casi in cui i genitori hanno risorse economiche limitate, tali risorse dovrebbero essere spese in terapie dai benefici comprovati. Gli stessi medici dovrebbero stare accanto alle famiglie e supportare questa motivazione fornendo una conoscenza trasparente delle prove e dei danni”. Ci sono comunque progressi nello sviluppo di nuovi trattamenti per l’autismo. “Quello che è importante da ora in avanti è testare questi trattamenti nel modo più rigoroso possibile e fare attenzione a non giungere a conclusioni fino a quando non siano state condotte prove definitive”, commenta in un editoriale Geraldine Dawson. della Duke University School of Medicine di Durham in North Carolina.
Fonte: Pediatrics
Andrew M. Seaman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
