Il 18 aprile 1938 a Roma gli psichiatri Ugo Cerletti e Lucio Bini trattarono per la prima volta un paziente affetto da disturbo psicotico con la terapia elettroconvulsivante (Ect), nota anche come elettroshock. Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dall’invenzione di questa terapia, che negli anni…
LeggiAutore: Redazione
Calcoli renali: alcuni antibiotici aumenterebbero rischio di soffrirne
(Reuters Health) – Bambini e adulti che assumono cinque tipi di antibiotici comunemente prescritti avrebbero una maggiore probabilità di soffrire di calcoli renali. A evidenziarlo è stata una ricerca pubblicata sul Journal of the American Society of Nephrology e coordinata da Gregory Tasian, del…
LeggiObesità in Sicilia. L’importanza dell’approccio multidisciplinare per migliori percorsi di cura
È allarme obesità in Sicilia. La regione conta una percentuale del 47,9% di persone obese (9,2%) o in sovrappeso (38,7) dati questi che fanno sì che questa patologia sia un vero e proprio problema sociale e di salute pubblica. Del resto i numeri sono…
LeggiProtesi di ginocchio: la chirurgia robotica riduce dolore e tempi di recupero
Il robot in sala operatoria non è più fantascienza. Presso la Clinica San Francesco di Verona è stato eseguito uno degli interventi chirurgici più significativi e importanti a livello internazionale. Si tratta della prima procedura in sala operatoria di sostituzione protesica totale di ginocchio…
LeggiIctus: a rischio anche chi ha livelli di emoglobina glicata da “pre-diabete”
(Reuters Health) – Che ci sia diabete oppure no, elevati livelli di emoglobina glicata (HbA1c) sarebbero associati a un aumento del rischio di ictus. A suggerirlo sarebbe una meta-analisi pubblicata sul Journal of the American Heart Association e guidata da John Peter Mitsios, dell’Università…
LeggiIpoparatiroidismo. La seconda giornata mondiale dedicata
Paura di uscire di casa e di non ricordarsi più dove sei. Paura di sentire il tuo corpo che si irrigidisce con spasmi acuti. Paura di provare dolore anche a sorridere o ad arrabbiarsi. La vita di una persona con ipoparatiroidismo non è semplice,…
LeggiScovata proteina che predice rischio di mortalità da sepsi
Si chiama PTX3 (Pentraxina3) la proteina che indica il rischio di mortalità associato ad infezione batterica nel sangue. A individuarla è stato un gruppo di ricercatori italiani che, in uno studio, ha dimostrato la correlazione tra più alto rischio di mortalità e più alti livelli della proteina nei pazienti con sepsi, infezione generalizzata a tutto l’organismo dovuta all’ingresso nel circolo sanguigno di batteri. Questo studio multicentrico, cui hanno collaborato l’Istituto Humanitas, il ‘Mario Negri’ e l’Ospedale Maggiore Policlinico, è stato selezionato tra 5 finalisti e riceve oggi a Barcellona il premio ESCI-European Society of Clinical Investigation 2018 per il miglior lavoro pubblicato nell’ambito della ricerca clinica. “Si era già vista la correlazione tra più alto rischio di mortalità e più alti livelli di PTX3 nel sangue nell’infarto -spiega Barbara Bottazzi, Principal Investigator del Laboratoriodi Immunofarmacologia di Humanitas -Lo studio, condotto su 958…
LeggiCeliachia: anticorpo monoclonale previene sintomi da esposizione accidentale a glutine
(Reuters Health) – Pur non avendo mostrato un effetto significativo sull’endpoint primario rapporto altezza villi/profondità cripte, un anticorpo monoclonale in fase di sperimentazione, AMG 714, sarebbe in grado di proteggere i pazienti con celiachia contro sintomi come dolore intestinale e diarrea, dopo esposizione accidentale…
LeggiArriva l’algoritmo per la dieta personalizzata. Al via studio Caprii
Nessun cibo fa sempre bene e nessun cibo fa sempre male. E allora qual è la migliore alimentazione da seguire? E perché alcuni dimagriscono seguendo un determinato regime alimentare e altri no? La risposta è che non esiste una dieta valida per tutti, perché…
LeggiSclerosi multipla: scuola di resilienza migliora qualità vita
La resilienza, ovvero, la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita davanti alle difficoltà, è importante anche nel determinare gli esiti delle malattie. La buona notizia, è che si può imparare ad essere resilienti: uno studio sui pazienti con sclerosi multipla ha dimostrato che sette settimane di training per imparare a far fronte in maniera positiva alla malattia riescono ad avere apportare benefici concreti sulla vita quotidiana. A dimostrarlo è uno studio presentato al CongressoScientifico Annuale della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism), che si è aperto oggi a Roma. Il programma, dal nome ‘Ready’, è stato messo a punto per la prima volta presso l’Università del Queensland, in Australia, ed…
LeggiColonscopia: capsula al blu di metilene migliorerebbe rilevamento di adenomi
(Reuters Health) – Ingerire una compressa di blu di metilene a rilascio ritardato per la preparazione alla colonscopia aumenterebbe la capacità dell’esame di rilevare la presenza di adenomi, soprattutto quelli piatti o sottili, più difficili da individuare. A verificarlo è stato uno studio randomizzato…
LeggiDiabete 1 e sport: mini-dose glucagone anti-ipoglicemia
(Reuters Health) – Per prevenire l’ipoglicemia associata ad attività fisica tra chi soffre di diabete di tipo 1, basterebbe una somministrazione sottocutanea di una mini dose di glucagone. È il risultato di un piccolo studio pubblicato su Diabetes Care e condotto da un gruppo…
LeggiProstata: frequenza di eiaculazione legata a variazione nell’espressione genica
(Reuters Health) – Nel tessuto della prostata, l’espressione di alcuni geni varierebbe in base alla frequenza di eiaculazione e potrebbe essere alla base del minor rischio di tumore della prostata evidenziato negli uomini che eiaculano più frequentemente. È quanto avrebbe dimostrato uno studio guidato…
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