Aumentare il salario minimo orario potrebbe ridurre il tasso di suicidio

Ogni 40 secondi circa, una persona si toglie la vita, secondo i dati dell’Oms. Tra le strategie di prevenzione dei suicidi, una avrebbe forse potuto salvare la vita a 27.550 in 26 anni, e non ha nulla a che fare con interventi psicologici: aumentare il salario minimo orario. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Epidemiology & Community Health, un aumento di un dollaro del salario minimo orario, porterebbe ad una riduzione del tasso di suicidio tra le persone con un istruzione che arriva al massimo al diploma superiore, che varia dal 3,5 al 6%.

Il suicidio negli Stati Uniti provoca la morte di un giovane tra i 18 e i 24 anni su 5 e rappresenta circa l’1,4% di cause di morte nel mondo. Tra il 1999 e il 2017, i tassi di suicidio sono aumentati di oltre il 30% in molti Paesi americani. I fattori che portano a un tale gesto sono molteplici, ne fanno parte le malattie mentali, ma anche dei fattori sociali e ambientali. Uno di questi è la situazione finanziaria. È stato calcolato che, in Italia, in sette anni, circa 1.000 persone si sono tolte la vita per motivazioni economiche.

I ricercatori della Emory University, in Georgia, si sono chiesti quale fosse l’impatto di interventi economici, come le politiche sui salari minimi, sul tasso di suicidio. Per scoprirlo hanno analizzato le variazioni di salario minimo, dei tassi di disoccupazione e dei livelli di suicidio per le persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni, nei 50 Stati americani e a Washington DC, per 26 anni, dal 1990 al 2015. In questo periodo di tempo si sono tolte la vita 399.206 persone, con un diploma di scuola superiore o un livello inferiore di istruzione e 140.176 persone che avevano almeno un diploma universitario. Per il primo gruppo di persone i ricercatori hanno stimato che ad ogni aumento del minimo salariale orario di un dollaro, ha corrisposto una diminuzione del tasso di suicidi del 3,5-6%. Un fenomeno non riscontrato tra le persone con un livello di istruzione più elevato.

Il dato, nel corso dei 26 anni, cambiava in base alla disoccupazione. Con un tasso elevato di disoccupazione (oltre il 6,5%), in corrispondenza ad un aumento di salario minimo, i livelli di suicidi diminuivano, nei periodi di bassi livelli di disoccupazione, l’associazione era meno significativa. Quindi, dopo il picco di disoccupazione del 2009, in seguito al crollo finanziario, secondo gli autori sarebbe stato possibile prevenire 13.800 suicidi in 6 anni, con un aumento del salario minimo di un dollaro. Con un aumento di due dollari, 25.900. Durante i 26 anni oggetto di studio, sempre secondo questa logica, un aumento salariale di un euro avrebbe scongiurato 27.550 suicidi.

“I nostri risultati sono coerenti con l’idea che le politiche progettate per migliorare i mezzi di sussistenza delle persone con meno istruzione, che hanno maggiori probabilità di lavorare a salari più bassi e ad un rischio più elevato di esiti negativi per la salute mentale, possono ridurre il rischio di suicidio”, hanno osservato gli autori.

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