Alzheimer: placche amiloidi ‘a nucleo denso’ possono proteggere il cervello

(Reuters Health) – Un tipo di placca amiloide, chiamata ‘dal nucleo denso’ per la compattezza al suo interno, è probabilmente il risultato degli sforzi del cervello di proteggere i neuroni nella malattia di Alzheimer, come mostra uno studio su animali da laboratorio. La ricerca, pubblicata su Nature Immunology, è stata condotta da un team guidato da da Greg Lemke, del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla (USA),”.

I ricercatori hanno osservato che, piuttosto che cercare di inibire la loro crescita, la microglia promuove la formazione di queste placche, probabilmente nel tentativo di spazzare via dai neuroni frammenti di placche.
Attraverso tecniche di imaging, il team ha scoperto che la microglia con recettori TAM, che esprimono le proteine Axl e Mer, è in grado di fagocitare le placche amiloidi e trasferire la beta amiloide ‘inghiottita’ a un ‘compartimento’ dove viene convertita in aggregato compatto, che viene poi trasferito in una placca a nucleo denso.
Negli animali da laboratorio ingegnerizzati per non avere recettori TAM, e quindi le loro proteine, la microglia non è stata in grado di rilevare, rispondere e fagocitare le placche. Inoltre, questi animali senza TAM hanno sviluppato meno placche a nucleo denso rispetto ai modelli di Alzheimer con microglia normale.

“Il sistema TAM è un mediatore essenziale del riconoscimento della microglia delle placche amiloidi e del loro inglobamento; e la fagocitosi microgliale indotta da TAM non inibisce, piuttosto promuove, lo sviluppo delle placche a nucleo denso”, hanno concluso gli autori.
Secondo Lemke, inoltre, dovrebbero essere sviluppati “trattamenti alternativi che aumentino l’espressione di Mer e la funzione fagocitica della microglia, che riducano l’espressione di APP, la proteina transmembrana il cui aminoacido terminale produce i peptidi beta-amiloidi, o che potenzino la funzione di Mer nelle cellule dell’endotelio vascolare, che esprimono le tirosin chinasi del recettore TAM”.

Howard Feldman, dell’Alzheimer’s Disease and Neurodegenerative Research dell’Università della California di San Diego, commentando i risultati ha evidenziato che “la presenza di placche dal nucleo denso potrebbe essere pensata come marker di un processo patologico fondamentale dell’Alzheimer, ma che riflette la ‘fine’ dell’attività amiloide, quando il cervello sta cercando di proteggersi”. Tuttavia, ha precisato l’esperto, “l’obiettivo di trattamento di liberare il cervello dalle proteine amiloidi per prevenire la propagazione della malattia non cambia”.

Fonte: Nature Immunology
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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