
Lo studio
“Studi precedenti avevano legato l’uso di alcool a un rischio aumentato di alcuni tumori e cardiopatie, malattie del fegato e diversi disturbi mentali”, scrive il team che ha condotto la ricerca nell’articolo pubblicato dal British Journal of Sports Medicine. Tuttavia, poche ricerche, a oggi, hanno fatto luce sul ruolo dei comportamenti di salute positivi, come attività fisica o dieta, nella prevenzione e nella diminuzione dei rischi a lungo termine dell’uso di alcool. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 36.000 uomini e donne over 40 che hanno preso parte alle indagini annuali sulla salute in Inghilterra (Health Survey for England) o Scozia (Scottish Health Survey) negli anni ’90 e ‘2000.
I partecipanti sono stati raggruppati in sei categorie: astemi, ex alcolisti, bevitori occasionali o bevitori più che occasionali. La classificazione è avvenuta all’interno delle attuali linee guida sulle quantità alcoliche che possono essere assubnte (meno di 14 unità alcoliche standard britanniche – equivalenti a 8 unità alcoliche standard statunitensi – a settimana per le donne e meno di 21 unità britanniche o 12 statunitensi per gli uomini). Le ultime due categorie erano rappresentate da coloro che bevevano in maniera “pericolosa” (da 14 a 35 unità britanniche a settimana per le donne o da 21 a 49 unità per gli uomini) e “dannosa” (più di “pericolosa”). I ricercatori hanno anche categorizzato l’esercizio fisico settimanale in termini di equivalenti metabolici (MET), una misura del dispendio energetico. Una media di 7.5 MET a settimana, per esempio, si traduce in poco più di due ore di camminata veloce coprendo circa 4,8 km all’ora.
I risultati
Dopo aver considerato altri fattori, tra cui età, razza, sesso, peso, classe sociale, fumo e altre malattie, i ricercatori hanno scoperto che le persone che bevevano senza superare i limiti contenuti nelle linee guida e che facevano un esercizio fisico scarso o nullo avevano il 16% in più delle probabilità di morire per qualsiasi causa durante il corso dello studio rispetto agli astemi e il 47% in più delle probabilità di morire per cancro. I bevitori “pericolosi” presentavano rischi simili a quelli che rispettavano le linee guida e il bere alcool in maniera “dannosa” portava con sé un rischio aumentato del 58% di decesso per tutte le cause e un rischio dell’87% più elevato di morte per cancro. Con 7.5 MET a settimana, le persone che bevevano mantenendosi all’interno delle linee guida manifestavano lo stesso rischio di mortalità per tutte le cause di coloro che non avevano mai bevuto e un rischio superiore dell’11% di decesso per cancro. I bevitori pericolosi presentavano un rischio aumentato del 18% di mortalità per tutte le cause e del 9% di decesso per cancro. Con 15 MET a settimana, chi rispettava le linee guida presentava un rischio di decesso inferiore dal 10% al 20% rispetto agli astemi. Inoltre, anche i bevitori dannosi presentavano lo stesso rischio degli astemi di decesso per cancro e un rischio superiore del 13% di mortalità per tutte le cause. A tutti i livelli di esercizio, il bere in maniera “dannosa” portava con sé un rischio significativamente elevato di mortalità. “I benefici dell’esercizio includono anche ridotta infiammazione e maggiore capacità immunitaria”, scrive il team, mentre l’alcool presenta l’effetto opposto.
Fonte: British Journal of Sports Medicine
Carolyn Crist
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
