
La nota Aifa
Non esiste allo stato attuale alcuna prova che i depositi di gadolinio nel cervello abbiano causato danni ai pazienti nĂ© di effetti collaterali di tipo neurologico, cognitivo o del movimento, si legge sul sito dell’Aifa.
“Tuttavia – continua – non essendo noti i rischi a lungo termine, l’Ema ha raccomandato che i mezzi di contrasto lineari per uso endovenoso siano sospesi nell’Unione europea ad eccezione dell’acido gadoxetico e dell’acido gadobenico, che continueranno a essere disponibili esclusivamente per l’impiego nelle scansioni epatiche”.
Il mezzo di contrasto a struttura lineare acido gadopentetico continuerĂ a rimanere disponibile esclusivamente per l’uso intra-articolare, e rimarranno disponibili anche i mezzi di contrasto a struttura macrociclica per uso endovenoso e intra-articolare.
Gli operatori sanitari dovranno utilizzare i mezzi di contrasto a base di gadolinio solamente quando non sia possibile ottenere le informazioni diagnostiche con scansioni non intensificate e utilizzare la minor dose possibile.
