
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 166 adolescenti di Melbourne, di età compresa tra gli 11 e i 20 anni, che già avevano preso parte uno studio più grande. Tutti i ragazzi sono stati sottoposti a tre MRI nel periodo iniziale, intermedio e finale dell`adolescenza. I ricercatori hanno anche analizzato l’ ambiente familiare e il quartiere di residenza sotto l`aspetto socio-economico. Ulteriori valutazioni sono state condotte sul rendimento scolastico e sul comportamento dei genitori. I dati relativi ai genitori comprendevano il livello di istruzione, il reddito e lo stato socio-economico della famiglia. Per valutare i comportamenti genitoriali, i ricercatori hanno osservato l’interazione degli adolescenti con le loro madri in due sedute della durata di 20 minuti. Queste includevano pianificazioni di cose da fare o risoluzione di problemi. I comportamenti parentali considerati positivi consistevano in approvazione, convalida, osservazioni affettuose o simpaticamente ironiche.
Le evidenze
Il gruppo di ricerca ha scoperto che il livello economico del quartiere, non quello familiare, è associato a differenze di sviluppo cerebrale nel periodo compreso tra l`ìnizio e la fine dell’adolescenza. I bambini più svantaggiati hanno mostrato, in particolare, differenze nei lobi temporali del cervello; differenze che potrebbero influenzare la gestione dello stress, la memoria e l`espressione verbale. “L’adolescenza è un momento importante per lo sviluppo del cervello. In questo periodo avvengono cambiamenti che influenzano la vita, fornendo la capacità di adeguare il comportamento e di relazionarsi con gli altri”, ha sottolineato Allen. I comportamenti genitoriali positivi, tuttavia, sembrano moderare gli effetti negativi di un ambiente povero. Questi effetti negativi colpiscono specialmente una regione del cervello, l`amigdala, che ha un ruolo centrale nel regolare le emozioni. Al contrario, la combinazione tra crescita in un quartiere economicamente svantaggiato e scarsa positività del comportamento parentale è legata a maggiori probabilità di abbandono della scuola, soprattutto nei maschi. “Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che la genitorialità può effettivamente cambiare sviluppo e comportamenti”, conclude Allen. “Dobbiamo ancora lavorare su cambiamenti politici e sociali per allontanare le persone dalla povertà, ma sostenere le famiglie potrebbe essere una parte importante di questo quadro di azione”.
Fonte: JAMA Psychiatry 2017
Carolyn Crist
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
