
Lo studio
Nell’articolo pubblicato online il 10 aprile dal British Journal of Ophthalmology, Rewbury e colleghi hanno presentato 12 casi di disturbo visivo in persone di sesso maschile che facevano uso di popper. Una visione centrale compromessa (offuscamento o scotoma) nelle ore e nei giorni seguenti all’inalazione era il sintomo oculare più riportato. L’esame del fondo dell’occhio ha rivelato sottili depositi foveali di colore giallo, mentre la tomografia a coerenza ottica nel dominio spettrale ha evidenziato un’interruzione della giunzione segmento interno/segmento esterno nella regione subfoveale in tutti i casi. I segmenti anteriori e le pressioni intraoculari erano sempre normali. Sei dei prodotti analizzati dalla spettroscopia di risonanza magnetica nucleare contenevano un mix 50:50 di nitrito di isopropile e alcool di isopropile. In tre dei 12 casi, i pazienti avevano inalato popper per più di vent’anni. In generale, sintomi e anomalie, a livello di imaging, sono migliorate nel tempo. La metà del campione (sei individui), sopo la diagnosi si sono astenuti dall’assunzione della sostanza e sono tornati asintoimatici in pochi mesi, mostrando miglioramenti nell’acuità visiva “Chi fa uso di popper dovrebbe essere consapevole che può provocare danni alla fovea, la parte centrale della retine, importante per attività come leggere o stare al computer”, sottolineano i ricercatori.
Fonte: British Journal of Ophthalmology 2017
Will Boggs
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
