
Queste neonate stelle si espandono e contraggono ciclicamente, avvolte in una spessa “coperta” di polvere. Questa componente finora sconosciuta della nostra galassia è stata scoperta grazie al telescopio Vista dell’Osservatorio Meridionale Europeo (Eso) in Cile. Lo strumento, puntato sulle zone centrali della Via Lattea, sta scoprendo un elevatissimo numero di nuovi oggetti celesti.
Le immagini raccolte tra il 2010 e il 2014, in particolare, hanno permesso di identificare oltre 600 possibili stelle variabili dette Cefeidi, che si espandono e si contraggono periodicamente (nell’arco di pochi giorni e perfino alcuni mesi) cambiando la loro luminosità. Le loro caratteristiche sono state valutate da un gruppo di astronomi guidato Istvan De’ka’ny, della Pontificia università cattolica del Cile. Lo studio, pubblicato su Astrophysical Journal Letters, dimostra che 35 di queste stelle appartengono al sottogruppo delle cosiddette Cefeidi classiche, stelle giovani e luminose, molto diverse dalle più comuni e vecchie stelle che si trovano di solito nel rigonfiamento centrale della Via Lattea. “Tutte le 35 Cefeidi classiche scoperte hanno meno di 100 milioni di anni”, spiega il secondo autore dello studio Dante Minniti, dell’Università Andres Bello di Santiago. “Le Cefeidi più giovani potrebbero avere appena 25 milioni di anni, anche se non possiamo escludere la presenza di Cefeidi ancora più giovani e brillanti”. La loro età dimostra che nella zona centrale della Via Lattea c’è stato un continuo rifornimento di nuove stelle negli ultimi 100 milioni di anni. Siamo dunque in attesa di nuovi studi in grado di stabilire se queste Cefeidi siano nate vicino a dove ora le osserviamo oppure più lontano. Conoscere in modo approfondito le loro caratteristiche e le modalità di interazione sarà importante per comprendere meglio l’evoluzione della Via Lattea così come delle altre galassie.
Silvia Brugnara
