Un’enorme nube tossica che si estende per più di un milione di chilometri quadrati: è questo lo straordinario ‘termometro’ che ha permesso di misurare in modo indiretto le temperature da brivido che caratterizzano l’atmosfera al polo Sud di Titano, ora che sta entrando nel vivo il lungo inverno che durerà ben sette anni.
La composizione chimica della nube è stata ricostruita grazie alle immagini scattate dalla sonda Cassini della Nasa, che vengono illustrate su Nature da un gruppo di ricerca europeo coordinato dall’università olandese di Leida.
Questi nuovi dati saranno molto utili per ricostruire la storia dell’atmosfera terrestre. Infatti Titano, che è il più grande satellite di Saturno, ha un’atmosfera ricca di azoto e metano che ricorda molto quella presente anticamente sul nostro pianeta, prima che l’ossigeno diventasse il vero protagonista.
La nube tossica su Titano ”è stata avvistata per la prima volta da Cassini nel 2012”, spiega Nick Teanby, dell’università di Bristol. ”Inizialmente era piccola – aggiunge – ma poi è cresciuta fino a coprire l’intera regione del polo Sud. Questo era del tutto inatteso e ci ha fatto interrogare sulla sua composizione. Le immagini mostravano che la nube era molto alta, a 250 chilometri dalla superficie, ma non ci permettevano di capire di cosa fosse fatta e perchè fosse lì”.
Nei due anni successivi, Cassini ha continuato a raccogliere dati, e in particolare lo spettro a infrarossi della regione. Dalle analisi è emerso che la nube è composta da particelle di cianuro d’idrogeno condensate, una condizione che si può avere solo con temperature estremamente rigide: secondo la ricostruzione dei ricercatori, lo strato più alto dell’atmosfera dovrebbe essersi bruscamente raffreddato di oltre 50 gradi in meno di un anno per raggiungere la temperatura record di 150 gradi sotto zero.
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