
“La gestione tradizionale delle ferite rappresenta una sfida significativa per i medici, che devono controllare regolarmente l’infezione per ricercare segni di arrossamento, calore e gonfiore – commenta Brant Gibson, ricercatore che ha condotto il lavoro – Ma una volta che compaiono questi segni visivi, l’infiammazione e l’infezione sono molto avanzate, rendendo le terapie o gli interventi sostanzialmente più impegnativi”.
Questo nuovo sistema, invece, sarebbe un modo per rilevare le infezioni prima e in modo non invasivo. Per fare in modo di inserire nelle medicazioni la capacità di rilevamento del calore, il gruppo di ricerca ha usato diamanti noti per rilevare la temperatura biologica a un livello estremamente preciso. “Incorporando nanodiamanti nelle fibre di seta, utilizzando un processo di elettrofilatura, siamo stati in grado di sviluppare una medicazione per ferite di derivazione naturale in grado di rilevare le infezioni”, ha spiegato Asma Khalid, ricercatrice che ha guidato il lavoro. “La capacità di rilevamento del calore apre la possibilità di monitoraggio della ferita senza alcun contatto da parte dei medici che sarebbero in grado di ottenere informazioni sullo stato della ferita dalla lettura della temperatura del nanodiamante”.
