
“Un sonno insufficiente può causare diversi problemi di salute”, sottolinea l’autrice principale dello studio, Karen J. Klingman “Problemi di tutti i tipi, dall’incapacità di concentrarsi, che può condurre a incidenti sul lavoro o mentre si è alla guida, a patologie come obesità, diabete, cardiopatie, depressione e pensieri “.
Lo studio, pubblicato da Sleep Health, è il primo condotto dopo lo Sleep in America Poll del 1995. E da allora nulla è cambiato.
Insieme ai colleghi, Karen J. Klingman ha condotto un’analisi trasversale secondaria dei dati auto-riferiti raccolti durante lo studio Sleep and Healthy Activity, Diet, Environment, and Socialization (SHADES). L’analisi è stata effettuata nell’area metropolitana di Philadelphia – che comprende cinque contee – tra il 2012 e il 2014 e ha coinvolto 998 persone tra i 22 e i 60 anni.
In media, i partecipanti dormivano meno delle sette-nove ore a notte raccomandate e presentavano un punteggio di oltre 10 (“insonnia sottosoglia”) nell’ Insomnia Severity Index; il 27,9% dei partecipanti ha segnalato di prendere farmaci o rimedi per il sonno.
I partecipanti hanno completato diversi questionari su salute, umore, ansia, funzionalità generale, durata del sonno, insonnia, apnea notturna e altri disturbi del sonno, nonché su alimentazione, attività fisica, uso di sostanze, funzione sociale, isolamento sociale e stress occupazionale.
Tre domande specifiche chiedevano se fosse stata mai riferita a un medico o a un altro professionista sanitario la presenza di difficoltà a dormire, se un medico avesse parlato dell’importanza di un ciclo di sonno regolare e se avesse sottolineato l’importanza di dormire un numero sufficiente di ore.
I tassi di conversazione sul sonno medico-paziente oscillavano dal 31% al 38% a seconda della domanda specifica.
In generale questi colloqui presentavano somiglianze per quanto riguarda l’uso di farmaci per dormire, ma i pazienti a più basso reddito e più giovani (età 22-29 anni) avevano minori probabilità di aver parlato del sonno con il medico.
Le donne, le persone con un IBM elevato e quelle gravemente depresse presentavano maggiori probabilità di parlare del sonno con il proprio medico.
Fonte: Sleep Health 2019
Scott Baltic
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
