Potrebbe abbassare il rischio di sviluppare diabete ed aumenta il tasso di remissione degli alti livelli di zucchero nel sangue in persone obese e sovrappeso, il farmaco in grado di ridurre l’appetito giĂ approvato negli Stati Uniti a base di lorcaserin. A sostenerlo è uno studio condotto dal Brigham and women’s Hospital di Boston e dalla Harvard University, e presentato al congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) con la contemporanea pubblicazione su Lancet.
Lo studio ha coinvolto 12mila pazienti diabetici che sono stati monitorati per 3 anni. Denominato ”Camellia-Timi 61′‘, il lavoro ha dunque dimostrato che la molecola facilita la perdita duratura di peso in persone obese o sovrappeso senza un maggior rischio di complicanze cardiovascolari e riduce del 19% le probabilitĂ di sviluppare il diabete in questi soggetti a rischio con condizioni di pre-diabete.
La nuova pillola che riduce l’appetito, ha sottolineato il presidente della SocietĂ italiana di diabetologia (Sid) Francesco Purrello, “è sicuramente un’arma in piĂą a disposizione dei medici e si è dimostrata efficace”. Tuttavia, ha avvertito, “ai soggetti obesi, maggiormente a rischio di sviluppare il diabete, va detto che la terapia farmacologica da sola non può comunque bastare e, soprattutto, non può sostituire i corretti stili di vita, dalla giusta alimentazione all’attivitĂ fisica”.
Vero è, però, rileva l’esperto, che “in soggetti ad alto rischio, questo nuovo farmaco rappresenta un modo per favorire la perdita di peso con la conseguente riduzione della probabilitĂ di ammalarsi di diabete. Inoltre, ha dimostrato un’efficacia anche nei soggetti che hanno giĂ il diabete perchĂ©, abbassando il livello della glicemia nel sangue e riducendo il peso, si riduce anche il rischio di complicanze gravi”.
Insomma, conclude, “si innesca un effetto domino virtuoso, ma va anche detto che si tratta di un farmaco che va utilizzato sotto stretto controllo medico, non per semplici diete, e non è un farmaco di automedicazione”.