Dall’ansia alla depressione, se vivi in campagna abbatti il rischio di sviluppare disturbi psicologici. A evidenziarlo è uno studio di un gruppo di ricercatori tedeschi e americani pubblicato sulla rivista Proceedings della National Academy of Sciences statunitense.
Scienziati delle universitĂ di Ulm in Germania e del Colorado a Boulder, aggiungono così nuovi dati alla cosiddetta ‘ipotesi dell’eccesso di igiene’, per cui si ritiene che vivere in ambienti eccessivamente sterilizzati porti in realtĂ ad un indebolimento. Il motivo per cui far crescere i bimbi in campagna e fra animali domestici e non, appare consigliato anche per la loro futura salute mentale, risiederebbe nella presenza di tantissimi tipi di microbi, presenti appunto in natura e sugli animali.
Varie ricerche hanno osservato che i meccanismi per la immuno-regolazione dello stress si formano nei primi anni di vita e vengono fortemente influenzati dall’ambiente dei microrganismi. Proprio quelli che mancano in quantitĂ nelle aree urbane. I ricercatori hanno studiato 40 uomini tedeschi, perfettamente sani, tra i 20 ed i 40 anni di etĂ : metĂ erano adulti ‘urbani’, gli altri di campagna.
La differenza fisiologica nella loro reazione allo stress di una serie di esercizi psicologici – dal risolvere complessi problemi al parlare in pubblico e così via – è stata misurata nella saliva e nel sangue dei volontari. I partecipanti che avevano vissuto tutta la loro vita in cittĂ hanno mostrato livelli piĂą alti e per un tempo piĂą lungo di markers dell’infiammazione (interleukina 6) e della risposta immunitaria ai processi infiammatori (interleuchina 10).
“Le persone di cittĂ hanno mostrato una risposta decisamente esagerata a livello organico allo stress – ha spiegato il co-autore del rapporto Christopher Lowry, professore di fisiologia integrativa a Boulder – ma non erano nemmeno consapevoli”. Questi avevano infatti dichiarato di non sentirsi stressati dai test.