
Lo studio
I ricercatori, nello studiare i meccanismi alla base della scarsa risposta alle terapie disponibili per il melanoma, hanno identificato quattro sottotipi di questa patologia dermatologica, ciascuno correlato a una fase dello sviluppo normale, o differenziazione, delle cellule. Graeber e colleghi hanno così scoperto che i sottotipi con cellule de-differenziate sono sensibili alla ferroptosi. “La de-differenziazione è una via di fuga per le cellule trattate con immunoterapia o con inibitori della chinasi.Per questo i farmaci che hanno come obiettivo questa fase cellulare potrebbero essere combinati con questi nuovi standard di cura”, spiega Graeber.
I farmaci che inducono la ferroptosi
L’analisi dei composti testati da un database avrebbe rivelato due classi di farmaci che indurrebbero la ferroptosi: quelli che hanno come obiettivo il sistema antiporto xc-cisteina/glutammato, come l’erastina, e farmaci che colpiscono la perossidasi lipidica GPX4, come RSL-3. “C’è una ricerca attiva per migliorare questi farmaci e renderli clinicamente utili – sottolinea Graeber – La ferroptosi è stata scoperta molto più di recente rispetto all’apoptosi”, sottolineando che è anche implicata nelle malattie degenerative neuronali. Nel futuro “vorremmo delineare meglio il meccanismo sottostante alla ferroptosi in modo da poter sviluppare ulteriori classi di farmaci”.
Fonte: Cancer Cell
AMarilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
