
Lo studio
Per vedere se la gente ha effettivamente seguito il consiglio, Van’t Hof e colleghi hanno esaminato i dati dal 2007 al 2015 sull’utilizzo di acido acetilsalicilico in quasi 89 mila fra uomini e donne che non avevano problemi di emorragie o altri motivi che potevano rendere l’uso di questo farmaco pericoloso. Nel complesso, solo il 43% degli adulti avrebbe assunto acido acetilsalicilico nel periodo preso in considerazione. Dopo il 2009, l’uso del farmaco è sceso dal 45 al 40% tra le persone a basso rischio di infarto e ictus, dal 66 al 62% tra le persone a rischio intermedio e dal 76 al 73% tra le persone ad alto rischio. “Ci sono molte terapie preventive che sono sottoutilizzate e poco raccomandate – spiega Van’t Hof -. La sfida è far cambiare idea a una persona che si sente bene e non ha alcuna manifestazione di malattia. Mentre è molto più facile trattare qualcuno che ha un braccio rotto o una polmonite” Secondo Ying Xian, del Duke University Medical Center di Durham, in Carolina del Nord, che non era coinvolto nello studio, “la gran parte delle persone sane non si fa visitare da un cardiologo, piuttosto vedrà più spesso il medico di base, e lo studio dimostra proprio che questi pazienti non stanno ricevendo il messaggio giusto, che potrebbe aiutarli”. La cosa sorprendente, secondo l’esperto, “è che molti pazienti a rischio intermedio non assumono acido acetilsalicilico, apparentemente per nessun motivo e questa è un’occasione mancata per la prevenzione di malattie cardiache e ictus”.
Fonte: Journal of the American Heart Association
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

A pensar male si fa peccato, ma spesso si coglie nel segno. Non è che per caso l’utilizzo dell’acido acetilsalicilico non viene raccomandato con la necessaria energia perchè costa troppo poco, per cui magari conviene più enfatizzare l’uso delle famigerate statine che sono invece ben remunerative per l’industria farmaceutica? Che ne dite?
Perchè poi “famigerate” ?