
Lo studio
Il gruppo di studiosi – utilizzando la coorte ELVS – ha valutato le abilità linguistiche dei bambini di 7 anni, insieme con alcuni fattori dei primi anni di vita, usando parametri che potessero essere considerati elementi predittori delle capacita linguistiche e delle difficoltà a esse associate, quali autismo, alfabetizzazione, condizioni emotive, comportamentali, sociali e la qualità della vita correlata alla salute. I fattori dei primi anni di vita hanno incluso sesso, prematurità, peso alla nascita, parto gemellare, status socio-economico, lingua madre non inglese e storia familiare di disturbi del linguaggio . Inoltre, sono stati considerati alcuni fattori materni come la salute mentale, il vocabolario, l’istruzione e l’età, oltre alle conoscenze del bambino all’età di 2-4 anni. A 7 anni quasi il 19% dei piccoli (227 su 1.204) aveva problemi di linguaggio. Una ridotta capacità linguistica si associava a concomitanti difficoltà di alfabetizzazione, socio-emotive, comportamentali e a limitazioni scolastiche e psico-sociali. In base a queste evidenze, i ricercatori suggeriscono il monitoraggio dei progressi dei bambini con bassa capacità linguistica all’età di 4 anni. I ricercatori, inoltre, sottolineano come sia fondamentale che le scuole riconoscano l’importanza delle competenze linguistiche orali nella normale acquisizione dell’alfabetizzazione sociale ed emotiva dei bambini e che si attrezzino e supportino la promozione di strategie per un sano sviluppo del linguaggio in tutti i bambini.
Fonte: Pediatrics
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
