
Lo studio
Acierno e colleghi hanno reclutato 132 veterani ai quali è stato diagnosticato un disturbo post-traumatico da stress (PTSD), 127 dei quali di sesso maschile. Tutti i partecipanti sono stati valutati con scale PTDS standard, appositamente studiate per misurare la gravità dei sintomi e la depressione e sono stati suddivisi casualmente in due gruppi, ognuno dei quali ha ricevuto da 10 a 12 sessioni di trattamento domiciliare in videoconferenza o in clinica. A tre e sei mesi sono stati ripetuti i controlli. La ricerca ha evidenziato miglioramenti in entrambi i gruppi. “I risultati hanno dimostrato che l’efficacia del trattamento era altrettanto buona nel gruppo trattato a casa e nel gruppo trattato in clinica, sebbene i veterani trattati a domicilio abbiano presentato qualche difficoltà in più”, ha sottolineato Acierno. Circa il 33% del “gruppo casa” non ha completato il programma, contro il 19% del gruppo clinica. Peter Kan, psicologo all’Università del Wisconsin, ha sottolineato come i veterani con PTSD possono essere curati efficacemente sia in ospedale che a casa, in questo caso utilizzando la telemedicina. E questo è molto importante viste le difficoltà che alcuni veterani hanno di accedere ai servizi dei Veterans Affairs. “Studi come questo possono dimostrare come i servizi di salute mentale possono essere forniti in generale e non solo per il PTSD – ha commentato Kane – In futuro gli stessi Veterans Affairs potrebbero orientarsi ad offrire i trattamenti direttamente con la telemedicina a casa in alternativa alla permanenza in clinica dei pazienti”.
Fonte: Behaviour Research and Therapy
Shereen Lehman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
