
Fino ad oggi – evidenziano gli esperti – anche gli studi clinici si sono dimostrati “maschilisti”: infatti le evidenze emerse per la gestione delle patologie degenerative dei vasi sanguigni derivano per lo più da trial clinici dove le donne sono generalmente meno rappresentate rispetto agli uomini, e pochi sono gli studi che hanno focalizzato l’attenzione esclusivamente su soggetti di sesso femminile, ma ora ora la tendenza si sta invertendo.
Le Giornate Nazionali di Angiologia 2016 affrontano anche il tema della sensibilizzazione sulle specifiche esigenze dell’angiologia. “Un problema che purtroppo contiamo – dichiara Adriana Visonà , presidente della società – è che la cura di molti pazienti affetti da malattie vascolari avviene da parte di reparti che spesso non hanno le competenze specifiche per affrontare le criticità in modo mirato, con costi di cura spesso più alti rispetto allo specialista angiologo. Quest’ultimo non solo cura l’acuzie, ma attua anche la presa in carico e coordina la gestione multidisciplinare nel tempo”.
