
Gli studiosi hanno revisionato studi precedenti e condotto esperimenti tesi a rilevare una maggiore empatia, un maggiore sforzo di comprensione del punto di vista altrui. In particolare nella ricerca si fa riferimento a uno studio in cui è stato chiesto a delle persone, mentre erano sottoposte a risonanza magnetica, di pensare a frasi con immagini determinate ( “un tappeto blu scuro”, “una matita a strisce arancioni”).
“Sono bastate tre frasi di questo tipo per produrre il massimo di attivazione dell’ippocampo, area del cervello associata all’apprendimento e alla memoria- spiega l’autore della ricerca Keith Oatley- gli scrittori non hanno bisogno di descrivere scenari in modo dettagliatissimo per stimolare la fantasia: devono soltanto di suggerire delle scene”.
Tra gli esperimenti condotti anche il Mind in the eyes test, che misura l’abilità della mente a leggere lo sguardo. Ai partecipanti è stato chiesto di descrivere, dopo aver visto le immagini degli occhi di 36 persone, come secondo loro si sentissero. Comparati con coloro che non avevano letto romanzi, i lettori risultavano avere punteggi migliori in questo test.
