Anelli di polvere che circondano stelle vicine al nostro Sole sono possibili incubatrici cosmiche, che in futuro potrebbero dare vita a nuovi pianeti: sono questi i protagonisti della prima, spettacolare immagine catturata dal ”cacciatore’ di pianeti installato sul Vlt (Very Large Telescope) dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), presso l’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Il rivoluzionario strumento si chiama Sphere ed è lo spettro-polarimetro ad alto contrasto per la ricerca di pianeti esterni al sistema solare. E’ stato sviluppato da un consorzio di istituti europei guidato dall’Istituto di Planetologia e astrofisica di Grenoble, in collaborazione con l’Eso.
Come spiega l’Eso in una nota, questo nuovo strumento per trovare e studiare gli esopianeti si avvale di una combinazione di diverse tecniche tra le più avanzate e offre prestazioni migliori rispetto agli strumenti esistenti. Già nei primi giorni di osservazione ha visto la sua prima luce e ha prodotto splendide immagini di dischi di polvere intorno a stelle vicine. Sphere, spiega l’Eso, ”rivoluzionerà lo studio approfondito degli esopianeti e dei dischi circumstellari”.
L’obiettivo principale di Sphere è trovare pianeti giganti in orbita intorno a stelle vicine facendone un’immagine diretta. Un compito impegnativo poichè questi pianeti sono molto vicini alla stella madre e meno luminosi. In un’immagine normale, anche nelle migliori condizioni, la luce dalla stella sommerge completamente il debole bagliore del pianeta. Sphere deve perciò raggiungere il massimo contrasto possibile in una piccola zona di cielo intorno alla stella abbagliante. Al termine di ulteriori test approfonditi e osservazioni di verifica scientifica, Sphere sarà reso disponibile alla comunità astronomica nel corso del 2014.
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