
”La bioinformatica sta aprendo nuovi scenari davvero emozionanti”, dice Lindahl. ”Si stanno sviluppando tecniche che rendono sempre più facile il sequenziamento del Dna – aggiunge – tanto che possiamo mettere a confronto il genoma delle cellule sane con quello delle cellule tumorali studiando le differenze nei più minimi dettagli”. Questo è un passo fondamentale verso la medicina personalizzata, ”perché ogni individuo è diverso dagli altri – precisa Lindahl – ed è importante che si possa fare una diagnosi ‘su misura’ in modo da prevedere quali terapie saranno più efficaci su ciascun paziente. La ricerca si sta già muovendo in questa direzione, ma nell’arco di pochi anni la questione diventerà sempre più cruciale”. Questo ”è un momento di grande fermento nella ricerca medica, condurre questo tipo di studi è davvero entusiasmante”, continua Lindahl. ”Se potessi tornare giovane oggi, non esiterei un attimo a scegliere di nuovo questa professione”.
