
Le stime
Riflettori puntati, dunque, anche sul ruolo che può ricoprire la danza come esercizio fisico utile ai pazienti ipertesi, partendo dai consigli dagli esperti che suggeriscono di praticare un esercizio aerobico per 30-45 minuti 3-4 volte a settimana ad un livello di intensità pari al 50-70%. È infatti riconosciuto che una regolare attività fisica di tipo aerobico, come appunto la danza, può contribuire a ridurre la pressione arteriosa e a prevenire lo sviluppo di coronaropatie. È stato ad esempio dimostrato che, riducendo di soli 2 punti la pressione sistolica in pazienti di mezza età, si riduce anche del 7% il rischio di mortalità per ischemia e altre cause cardiovascolari e del 10% il rischio di mortalità da ictus, e un’attività fisica regolare consente proprio di abbassare mediamente la pressione.
È ”fondamentale – afferma il cardiologo Massimo Volpe dell’Università Sapienza di Roma – consultare il proprio medico prima di intraprendere qualunque forma di esercizio fisico, ma in generale gli sport più indicati per i cardiopatici sono quelli con metabolismo aerobico, dunque di resistenza piuttosto che di potenza. La danza non ha solo il pregio di possedere queste caratteristiche, ma porta a chi la pratica anche benefici psicologici”.
