
I Paesi coinvolti salgono a 28
Il ‘warning’ dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) da oggi include anche il Costarica, il Nicaragua, le isole Samoa, e Curacao. I Paesi in cui il virus è diffuso e rappresentano quindi un pericolo in particolare per le donne in attesa sono così diventati 28 e spaziano dal Messico al Paraguay, da Capo Verde al Brasile. Secondo i Cdc, la maggioranza dei cittadini Usa non verrà mai in contatto con il virus, ma a dover fare particolare attenzione sono i residenti dei territori americani di Portorico e delle isole Vergini. Ma dal Brasile, epicentro del virus, fanno sapere che le Olimpiadi di Rio de Janeiro, al via ad agosto, non saranno cancellate. “Nessuno deve aver paura di venire ai Giochi, eccetto magari le donne incinte, per le quali il timore e’ comprensibile” ha detto Jaques Wagner, il ministro brasiliano della Casa Civile, staff del presidente. “La mobilitazione nazionale in corso nel nostro Paese non e’ per via delle Olimpiadi, – prosegue il ministro – ma per conto di un grave problema di salute pubblica”. Ed e’ proprio dal Brasile che nel corso del 2016 dovrebbero iniziare i primi test sul campo del vaccino per la Dengue, l’unico finora per cui è stata autorizzata la somministrazione su larga scala. Sul fronte americano, dove anche il governo Usa ha annunciato l’avvio delle ricerche di un vaccino per Zika, sempre basato su quelli allo studio per i virus ‘parenti’ come dengue, Chikungunya e West Nile, sono stati confermati sette casi di Zika, tre a Houston città, quattro nella contea di Harris, dopo quelli registrati a New York, tutti casi ‘importati’, di persone cioè tornate dalle aree infette.
