Vita aliena: la Nasa rivede le regole “di caccia”

Rivedere le regole della protezione planetaria, volta a garantire un’esplorazione compatibile con il rispetto dei mondi da visitare. E’ l’obiettavo che si sono prefissati Nasa e il comitato internazionale per la ricerca spaziale (Cospar), proprio in vista delle missioni umane su Marte e dell’esplorazione robotica delle lune del Sistema Solare che potrebbero ospitare forme di vita.

Il Consiglio consultivo della Nasa ha raccomandato all’agenzia spaziale americana di istituire una task force di esperti per sviluppare nuove regole volte a prevenire sia la contaminazione dei mondi da esplorare, sia la contaminazione della Terra dai materiali riportati da quei mondi, ma tenendo conto anche dei “benefici sociali ed economici” delle missioni spaziali pubbliche e private. In pratica si dibatte se proteggere tutti i corpi del Sistema Solare con le stesse regole o se fare delle eccezioni: “il costo delle missioni cambia radicalmente se bisogna sterilizzare completamente le sonde”, ha osservato Enrico Flamini, che insegna Planetologia nell’Università di Chieti-Pescara. La sterilizzazione completa, secondo l’esperto, “si potrebbe riservare a pianeti e lune nei quali c’è davvero la probabilità di trovare forme di vita, come Marte e le lune ghiacciate di Giove e Saturno”.

Per Mike Gold, presidente del comitato di regolamentazione e politica del Consiglio consultivo della Nasa “i tempi sono cambiati” e le attuali regole per la protezione planetaria, che si basano sugli orientamenti adottati 50 anni fa dal Cospar, potrebbero non essere adatte alla futura era dell’esplorazione umana di Marte e all’arrivo dei privati nelle missioni spaziali. “Sono in vista – ha aggiunto Gold – missioni spaziali umane che non avremmo mai potuto immaginare prima e attori del settore privato che, 20 anni fa, non avremmo pensato possibili”.

Nel frattempo anche lo stesso Cospar si prepara a cambiare le regole per la protezione planetaria, ha rilevato Flamini. A tal fine, ha aggiunto, “si riunirà nella seconda metà di gennaio e uno degli argomenti sarà come affrontare l’esplorazione di alcuni mondi, come le lune di Marte, Deimos e Fobos, gli asteroidi e le comete: qui non ci si aspetta di trovare la vita ma materiale organico, che è una cosa diversa”. In pratica, ha aggiunto, si discuterà “se proteggere quei corpi celesti come si fa con Marte e le lune ghiacciate di Giove e Saturno”, Europa ed Encelado, che nascondo un oceano di acqua liquida, “oppure usare regole meno stringenti”.

Per l’esplorazione di queste lune sono previste sonde e strumenti super sterili, come la trivella a propulsione nucleare che la Nasa sta studiando per perforarne il ghiaccio di Europa. Anche il rover di ExoMars 2020, la missione delle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos), che andrà a cercare la vita su Marte, sta nascendo in una camera ad super pulita nello stabilimento della Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) a Torino, proprio per evitare che porti con sé batteri e virus umani quando arriverà su Marte la vita nel sottosuolo.

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