
Virus pericoloso per le donne incinte. Lancet: “Minaccia da non sottovalutare”
Il motivo per cui Zika sta però allarmando le autorità sanitarie, dai Centri statunitensi per la prevenzione e controllo delle malattie Cdc all’Organizzazione mondiale della sanità, è che sembra colpire in maniera grave i feti nel grembo di donne infettate: gli esperti indicano infatti un possibile legame del virus con la comparsa di gravi patologie nei neonati, come la microcefalia fetale che, caratterizzata da uno sviluppo minore del cranio, può determinare seri ritardi cognitivi e problemi alla vista e all’udito. In Brasile sono 3.893, ad oggi, i casi sospetti di microcefalia causata da Zika, mentre in Colombia esiste finora solo un caso confermato. Tanto è bastato per spingere il governo brasiliano a misure drastiche, sconsigliando alle donne di rimanere incinte almeno fino al prossimo luglio. Analoghe avvertenze sono state diffuse anche dalle autorità colombiane e del Salvador, dove il governo ha sconsigliando fortemente le gravidanze per tutto il biennio 2016-2017. Ad oggi, sono 22 i paesi dell’America Latina dove il virus è presente e nei quali il Cdc ha sconsigliato viaggi alle donne in gravidanza. Una minaccia, quella rappresentata da Zika, che non va dunque sottovalutata, come ammonisce anche la rivista scientifica Lancet, secondo cui il virus – scoperto per la prima volta nella foresta di Zika in Uganda nel 1947 – potrebbe diventare una emergenza sanitaria globale nel 2016. Anche perché, al possibile legame del virus alle malformazioni fetali, si è aggiunta la possibilità, secondo ricercatori brasiliani, che l’infezione virale possa causare negli adulti la Sindrome di Guillaume-Barré, in cui il sistema immunitario attacca i neuroni causando paralisi temporanee. Al momento, non esiste una cura per l’infezione da virus Zika. Per questo il governo brasiliano si sta impegnando nella ricerca per la messa a punto di un vaccino, mentre Oms e Organizzazione panamericana per la salute hanno emesso una nota di allerta epidemiologica internazionale affinché vengano prese misure urgenti di diagnosi e monitoraggio dei casi.
Zika ufficialmente presente in 22 Paesi
Si è allargata a 22 la lista dei Paesi dove gli esperti Usa invitano le donne incinte a non viaggiare per la presenza del virus Zika, legato a malformazioni nei neonati,come microcefalia ed altri ritardi neurologici. Il virus è ora ufficialmente riscontrato anche nei seguenti Paesi: Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, S. Martin, Guiana, e anche le isole di Capo Verde al largo della costa occidentale africana e le isole Samoa nel Sud-Pacifico. Come nello ‘warning’ della scorsa settimana, i Cdc invitano gli americani, che si dovessero comunque recare nelle zone a rischio, a proteggersi dalle zanzare usando lozioni repellenti, e indossando abito con maniche e pantaloni lunghi.
