Virgo: il super cacciatore di onde gravitazionali

Si chiama Virgo ed è il cacciatore di onde gravitazionali più grande al mondo. Si estende attraverso l’oceano e ha cominciato a funzionare grazie all’attivazione della versione potenziata, la grande ‘antenna’ che dall’Italia funziona all’unisono con i due rivelatori dello strumento americano Ligo. Come due nastri blu, i due bracci di Virgo attraversano per tre chilometri le campagne di Cascina, vicino Pisa. Sono dei tunnel in cui, all’interno di tubi a vuoto, viaggiano due fasci laser ottenuti dividendo in due un unico fascio con uno specchio. Le due metà del laser viaggiano avanti e indietro riflesse da speciali specchi e se, quando tornano a unirsi, una delle due ha una lunghezza diversa è il segnale che è stata colpita da un’onda gravitazionale.

Virgo fa parte dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), cui l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare(Infn), e nella sua versione potenziata riesce a osservare un volume di universo dieci volte maggiore rispetto alla sua versione precedente. Con i due rivelatori di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano a Livingston (Louisiana) e a Hanford (Stato di Washington), Virgo forma un potentissimo triangolo che funziona come un unico rivelatore e che per la prima volta permette di identificare, oltre al segnale, la regione del cielo da cui proviene: è l’inizio di una nuova astronomia.

Avere uno strumento del genere “è una grandissima soddisfazione”, ha osservato il coordinatore del progetto Advanced Virgo, Giovanni Losurdo. “Se c’è un segnale, lavorando in tre è possibile ricostruirne la direzione”. I tre rivelatori continueranno a funzionare fino al 25 agosto, quando è prevista una fase di manutenzione e potenziamento della durata di circa un anno. La speranza è che in questi 25 giorni di attività si riesca a osservare un evento: “speriamo di avere fortuna”.

Un’altra speranza è che alla fine si decida di tenere i rivelatori di Ligo accesi più a lungo. Ambiziosi anche i programmi per il futuro: nei prossimi anni ai tre rivelatori oggi attivi potrebbe aggiungersi uno strumento giapponese in fase avanzata di costruzione e che forse potrebbe entrare in attività intorno al 2019, e un rivelatore indiano il cui progetto è stato approvato dal governo e che la cui costruzione potrebbe essere completata nel 2024.

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