ViiV Healthcare e Simit lanciano nuovo modello per la partecipazione congressuale dei professionisti

fotine_uniteSono 350 mila gli euro messi a disposizione per il 2016 da ViiV Healthcare, società farmaceutica completamente dedicata alla ricerca e alla commercializzazione di molecole per la cura dell’infezione da HIV-Aids. Questi fondi finanzieranno 125 scholarship per la partecipazione a convegni scientifici nazionali e internazionali. A decidere chi parteciperà ai congressi non sarà però l’azienda farmaceutica, come è la prassi, bensì le società scientifiche. Un cambio di paradigma all’insegna della trasparenza, finalizzato a eliminare conflitti di interesse e relazioni dirette tra il medico che fruisce del sostegno economico e il gruppo farmaceutico che fa da sponsor.

ViiV Healthcare ha scelto SIMIT, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, come uno dei partner. L’iniziativa, presentata oggi a Milano nell’ambito del congresso ICAR in corso all’Università Bicocca, prevede che la selezione dei beneficiari delle scholarship sostenute dall’azienda sia completamente gestita dalla SIMIT e lo stesso approccio è previsto in collaborazione con altre società scientifiche e fondazioni di ricerca. In questo modo ViiV Healthcare intende continuare a contribuire fattivamente all’aggiornamento scientifico degli operatori sanitari italiani, attraverso partnership qualificate sia nell’ambito della formazione dei medici, che in quello della ricerca scientifica, ma senza interferire con i processi di selezione dei beneficiari delle scholarship, per non esercitare alcun tipo di influenza sugli stessi.

“ViiV Healthcare ha voluto scegliere una strada diversa e innovativa nel proprio sostegno alla formazione degli operatori sanitari che lavorano nel campo dell’HIV, delegando alla nostra società scientifica il compito di individuare le persone che prenderanno parte ai congressi nazionali e internazionali nel 2016 – commenta Antonio Chirianni, Presidente SIMIT – Il finanziamento non considera solamente i medici più esperti ma è anche i più giovani, che possono presentare le loro ricerche originali a eventi scientifici di altissimo livello, usufruendo dei fondi messi a disposizione”.

SIMIT, tra i candidati che avranno risposto ai bandi pubblicati sul proprio sito, selezionerà le Unità operative complesse (UOC) del Servizio sanitario nazionale per l’assegnazione (su scelta da parte dei direttori delle stesse) della scholarship a un collaboratore della UOC, mentre in altri casi provvederà a scegliere individualmente gli operatori sanitari cui offrire questo sostegno. I criteri di selezione sono stati concordati tra ViiV e SIMIT per garantire omogeneità di accesso per le varie UOC che si occupano di HIV in Italia, considerandone il carico assistenziale, l’area geografica di appartenenza, l’attività scientifica. Sono stati introdotti anche criteri di rotazione tra i partecipanti e si punterà a valorizzare i meriti scientifici dei candidati, il loro impegno nell’assistenza ai pazienti, la capacità di condividere con i propri colleghi le novità apprese grazie alla partecipazione all’evento scientifico. Proprio al convegno ICAR, tra l’altro, saranno venti le scholarship che consentono la partecipazione a diversi specialisti, in gran parte giovani.

“Con questa iniziativa, unica nel panorama nazionale, ViiV intende continuare a contribuire significativamente all’aggiornamento scientifico con una modalità diversa dalle altre aziende farmaceutiche, per evitare qualsiasi potenziale conflitto di interesse tra azienda sponsor e operatore sanitario che parteciperà attraverso queste scholarship ai convegni scientifici – afferma Maurizio Amato, Amministratore delegato di ViiV Italia e Olanda – Dopo un esperimento pilota nel 2015, a partire da quest’anno abbiamo proposto alle più importanti e prestigiose società scientifiche nazionali del settore di partecipare all’iniziativa e siamo particolarmente lieti che SIMIT, così come altre, abbia accettato. Nel 2016 prevediamo di mettere a disposizione contributi per 125 scholarship complessive per manifestare una volta di più il nostro impegno per la diffusione della conoscenza al fine di raggiungere la migliore gestione sanitaria dei soggetti sieropositivi, in un settore altamente sfidante come quello della lotta all’HIV-Aids. Se l’esperimento sarà ben accolto, lo replicheremo negli anni a venire”.

Di Michela Perrone

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